caffè
24 Giugno 2020Ancora buone notizie sugli aspetti benefici del caffè: berlo può ridurre il rischio di molteplici tipologie di tumore. Questo è quanto suggeriscono le nuove linee guida dell’American Cancer Society (Acs).
Il consumo della bevanda più amata dagli italiani sembrerebbe ridurre il rischio di tumore al fegato e all’endometrio, alla bocca, faringe e laringe, così come il potenziale rischio di tumore alla pelle sia negli uomini che nelle donne e il melanoma maligno nelle donne. Infine, le linee guida indicano anche una riduzione del rischio di alcuni tumori del tratto digerente.
Queste associazioni derivano da un complesso numero di studi indipendenti, tra cui la Global and U.S Dietary Guidance, su modelli dietetici e rischi di tumore. Se sembrano assodati gli esiti, non è invece ancora ben chiaro il meccanismo secondo cui il caffè avrebbe effetti benefici. Tuttavia, è noto che la bevanda contiene centinaia di composti biologicamente attivi, tra cui caffeina, flavonoidi, lignani e altri polifenoli, che prendono parte ai processi fisiologici dell’organismo tra cui dispendio energetico, riparazione del Dna e processi antifiammatori.
Le linee guida dell’Acs supportano quanto emerso nella monografia Iarc, pubblicata nel 2018, che ha rivisto tutte le ricerche disponibili sul tema del caffè e tumore e ha concluso che non solo non sussistono associazioni tra il consumo della bevanda e l’insorgenza tumorale, in nessun organo, ma anzi il caffè svolgerebbe un ruolo protettivo nei confronti di alcune forme di cancro, ad esempio quello al fegato e dell’endometrio.
Analogamente alla monografia Iarc, le linea guida Acs raccomandano che il caffè venga consumato a temperature non eccessive, poiché le bevande molto calde (oltre 65° C) possono aumentare il rischio di cancro esofageo.
Infine ricordiamo che una vasta letteratura scientifica riporta i numerosi benefici associati a un moderato consumo di caffè su ulteriori importanti aspetti della fisiologia umana: dalla memoria alla concentrazione, dalla performance fisica al rallentamento del fisiologico declino cognitivo legato all’età, dalla riduzione del rischio di malattie neurodegenerative (come ad esempio il morbo di Alzheimer e la malattia di Parkinson) a una forte azione preventiva e protettiva nei confronti del diabete di tipo 2 e di alcune malattie del fegato tra cui cirrosi, steatosi ed epatite.
Un’assunzione moderata di caffè, tipicamente 3-5 tazzine al giorno, come indicato dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) nel suo parere sulla sicurezza della caffeina, viene associata nella letteratura scientifica a una serie di benefici fisiologici e può far parte di una dieta sana ed equilibrata e di uno stile di vita attivo.
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