pubblici esercizi
15 Aprile 2021Attesa una sostanziale novità per definire i criteri dei nuovi aiuti, non più basati sul calo di fatturato ma sull’effettiva perdita di esercizio
Un colpo al cerchio e uno alla botte. Così, in modo colorito, si potrebbe definire la manovra che il Governo si accinge a fare per aiutare ulteriormente le attività economiche in difficoltà, le più colpite dalla crisi.
È lo stesso Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico ad anticipare i criteri allo studio per il nuovo contributo.
Da un lato gli emendamenti al primo decreto Sostegni (in vigore da marzo) punterebbero a ridurre i costi fissi, sospendendo alcuni versamenti come l’Imu, la Tosap, la tassa di occupazione del suolo pubblico; oppure prorogando il credito d’imposta su sugli affitti, tagliando le bollette di luce e gas e il canone Rai.
Dall’altro il vero e proprio nuovo decreto che prevederebbe interventi sulla liquidità (probabile proroga fino a fine anno della moratoria sui prestiti e allungamento del periodo di restituzione degli stessi) e contributi a fondo perduto con una novità sostanziale: non più basati sul parametro della perdita di fatturato ma su quello della perdita effettiva di bilancio.
“Per alcune categorie, che hanno subito l’arresto dell’attività la valutazione corretta dovrebbe basarsi sulla diminuzione del margine operativo lordo, che è la sintesi tra fatturato e costi”, ha spiegato Giorgetti.
Per aggirare il fatto che i bilanci 2020 non sono ancora stati approvati, si ipotizza un acconto del contributo, basato ancora sul calo del fatturato, e il saldo/conguaglio a giugno o luglio, basato sull’effettiva perdita di esercizio.
“Si potrebbe integrare con gli indici già delineati dall'ultimo decreto sostegni e permetterebbe di individuare modalità eque di determinazione degli indennizzi capaci di beneficiare coloro che sono rimasti esclusi dallo spettro di operatività dell'ultimo decreto, senza doversi avventurare nelle maglie dei codici Ateco il cui utilizzo è stato in passato foriero di ingiustizie sostanziali e manifeste disparità di trattamento”, ha aggiunto il ministro.
Un’altra novità sostanziale, rispetto a marzo, sarebbe la cifra stanziata per gli aiuti: 20-22 miliardi circa, praticamente il doppio. Le somme dovrebbero derivare dal nuovo scostamento di bilancio, la cui approvazione insieme al Def è attesa ad ore, e che ammonterebbe a un totale di circa 40 miliardi di euro.
Il Mise e il Governo si stanno comunque muovendo su un doppio binario, a breve e medio termine: sarà richiesto infatti anche uno scostamento di bilancio pluriennale per consentire il finanziamento di alcune opere infrastrutturali che non rientrano nel Pnrr (recovery plan): tra queste l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria, la linea Roma-Pescara, e interventi sui porti.
Giorgetti incontra al Ministero i rappresentanti Fipe (mise.gov.it)
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