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11 Dicembre 2023Alzi la mano chi non ha mai visto, entrando in un bar o in ristorante, il fatidico cartello appeso vicino alla parete: "Cercasi personale". Un problema, quello della mancanza di forza lavoro per i pubblici esercizi, che è balzato sotto gli occhi di tutti dopo la pandemia, spingendo le principali associazioni di categoria a lanciare l'allarme.
Nella ristorazione, ha sintetizzato Fipe nella recente Assemblea annuale della Federazione dei pubblici esercizi Confcommercio, mancano addirittura 151.550 figure professionali: soprattutto camerieri e baristi (per il 50%) e cuochi. Le più ricercate sono figure oltre i venticinque anni, con una esperienza specifica, ma il reperimento del personale rappresenta il tallone d’Achille per il 60% delle imprese.
PUBBLICI ESERCIZI, PER IL 71% E' DIFFICILE TROVARE PERSONALE
Eppure, ha sottolineato recentemente Stefano Pregel, Vertical Leader Horeca Man Power Group, durante uno degli incontri del Master Fare Impresa (il ciclo di lezioni online gratuite che Planet One tiene fino al 30 gennaio 2024 per promuovere lo sviluppo del settore Horeca), è proprio il comparto dell'ospitalità professionale quello capace di esercitare una maggiore attrattiva.
Lo dimostrano i risultati del ManpowerGroup Employment Outlook Survey, secondo cui in Italia le migliori prospettive occupazionali per settore sono così ripartite: ristorazione e hotellerie (34%), costruzioni/commercio/manifattura, commercio/ingrosso/dettaglio (17%), produzione primaria (15%), It/telecomunicazioni/media (14%), altri servizi (13%).
Ma quali sono le cinque 'soft skills' ricercate dai datori di lavoro del settore? Al primo posto accountability e disciplina, al secondo collaborazione e teamworking, al terzo resilienza e adattabilità, al quarto creatività e originalità e, infine, apprendimento attivo. Il risultato, però, non è soddisfacente, tanto che anche un big dell'HR come Man Power Group conferma le difficoltà sottolineate da Fipe. "Nel nostro Paese - ha detto Pregel - la domanda di talenti supera l'offerta. Addirittura, il 71% delle aziende dichiara di avere difficoltà a trovare i talenti di cui ha bisogno".
Che poi le motivazioni siano da ricercare nelle tendenze post Covid - dalla Great Resignation alla diffusione dello smart working - ha un'importanza relativa: ciò che conta è che la GenZ, con le sue elevate aspettative n termini di Diveristy, ClimateChange, Inclusione, entro il 2025 costituirà il 27% della forza lavoro globale. "Per questo motivo, le attività legate al mondo Horeca devono dotarsi di una strategia di acquisizione dei talenti attenta alle specifiche necessità dei lavoratori, oltre ad avere una visione chiara e obiettivi autentici", ha concluso Pregel.
ARRIVA IL MANUALE PER ASSUMERE
Candidati concentrati sul tema del tempo libero, e non della retribuzione. Domande, durante i colloqui di lavoro, che hanno cambiato di segno in pochi anni. "Prima la domanda chiave era: quanto mi dai? Adesso è sempre più diffusa un'altra domanda: quanto mi fai lavorare?", ha raccontato Luca Lotterio, Founder e CEO di Restworld, startup che ha l'obiettivo di offrire un servizio di recruiting facilmente accessibile per l'intero settore dell'ospitalità professionale.
Proprio per questo, Restworld e Studio Necchio, studio di consulenza aziendale e del lavoro, hanno pubblicato Step By Step, manuale interamente dedicato alla riduzione della settimana lavorativa nella ristorazione (scarica QUI l'e-book).
"Da un anno a questa parte abbiamo ascoltato innumerevoli testimonianze di camerieri, imprenditori e attori vari del mondo della ristorazione, abbiamo consultato le normative giuslavoriste e abbiamo unito i diversi punti di vista per guidare gli imprenditori nella riorganizzazione della loro attività", ha proseguito Lotterio.
“Tenendo conto del fatto che il lavoro nella ristorazione è anche molto giovane ( il 40% circa ha meno di 30 anni e ben il 62% meno di 40), accorciare la settimana lavorativa è un passo dovuto in quanto il lavoro per obiettivi è la nuova frontiera. Per organizzare al meglio la propria prestazione lavorativa e tutelare la propria work life balance è necessario allontanarsi dal tradizionale cartellino “marcatempo” e dare più spazio alla flessibilità lavorativa”, ha concluso Alessandro Necchio, fondatore di Studio Necchio.
Sette i passi contenuti nel manuale che, nelle intenzioni degli autori, dovrebbero aiutare gli esercenti: pianificazione e organizzazione dei turni; gestione delle risorse umane e reclutamento; analisi del budget e della redditività; investimento sulla comunicazione interna ed esterna; valutazione del clima aziendale e della produttività; efficientamento delle ore di lavoro dello staff; efficientamento della gestione degli acquisti.
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A cura di Matteo Cioffi
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