pubblici esercizi
16 Ottobre 2012Non è solo l’istruzione a pesare prepotentemente sui bilanci degli italiani: a settembre 2012, infatti, anche i prezzi dei prodotti alimentari hanno fatto registrare un aumento congiunturale significativo (pari allo 0,6%) e dovuto per lo più a fattori stagionali. Gli alimentari continuano a mantenere, dunque, un profilo inflativo vivace nonostante la difficile situazione dei consumi messa in evidenza dai più recenti dati sulle vendite al dettaglio.
E come stanno reagendo le famiglie? In cinque anni hanno tagliato il budget destinato alla spesa alimentare di 11 miliardi di euro, al netto della dinamica dei prezzi. Gli ultimi dati sul commercio al dettaglio danno conto di una situazione di forte sofferenza delle vendite nel nostro Paese che non risparmia neppure i consumi alimentari. Questi i dati preoccupanti emersi da una elaborazione del centro studi Fipe, sui prezzi al consumo del mese di settembre pubblicati dell’Istat.
La riduzione ha interessato tutte le categorie merceologiche a cominciare dal binomio pane-pasta, carne e formaggi scesi rispettivamente del 10%, dell’8% e del 9,9%. Solo su queste tre voci i tagli valgono oltre 6,6 miliardi di euro.
Anche i prodotti “salutistici” come frutta e vegetali sono stati colpiti pesantemente dalla crisi. Nel primo caso la riduzione è di 759 milioni di euro, nel secondo di 835 milioni di euro.
E neppure acqua, bibite e succhi escono indenni da questo tsunami dell’agro-alimentare, forse per una riscoperta dell’acqua del sindaco.
Contrariamente alle voci diffuse che parlano di un andamento migliore dei consumi domestici rispetto a quelli, più tartassati, dell’out of home, i dati svelano uno scenario diverso. È vero infatti che il fuori casa perde 313 milioni, ma i consumi casalinghi vanno ben peggio, rivelando un trend in controtendenza rispetto a quello degli altri paesi dell’area euro.
Tra il 2007 ed il 2010, per esempio, mentre nei negli altri paesi europei i consumi alimentari in casa crescevano ad un tasso medio dello 0,2%, da noi calavano del 2%. Nei consumi fuori casa, seppure in un contesto di generale contrazione, risultiamo invece i più virtuosi con un decremento medio annuo dello 0,5% a fronte di un valore che nell’area euro è stato del -2%.
A livello di singoli Paesi registriamo il -4,6% della Spagna, il -2,1% del Regno Unito e il -0,8% della Francia.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato sul mondo del fuori casa iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
22/11/2024
Anche questa volta non mi ha deluso. Anzi, riesce a stupirmi e non poco, per la seconda volta. Sto parlando del “Torbageddon” l’evento giunto alla seconda edizione dedicato al whisky torbato,...
A cura di Sapo Matteucci
22/11/2024
Un progetto, firmato da Campari Academy, che promette di mostrare l'universo del bar da una nuova prospettiva. L'edizione inaugurale di Barmaster Hub, tenutasi lo scorso 18 novembre presso...
22/11/2024
https://mercatodeivini.it/Al via il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti FIVI, che si terrà a BolognaFiere dal 23 al 25 novembre. Giunto alla 13a edizione, l'evento riunirà più di 1.000...
21/11/2024
Una piattaforma che permette ai ristoratori di scegliere tra una gamma di imballaggi sostenibili, sia compostabili che realizzati in carta, cartone o plastica riciclata. È Deliveroo Packaging, ora...
I NOSTRI PORTALI
Quine srl
Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità
Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157
©2024 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della protezione dati: dpo@lswr.it
Privacy Policy