17 Novembre 2017
Acqua Minerale San Benedetto S.p.A. - leader nel mercato del beverage analcolico in Italia - ha presentato questa mattina il progetto di sostenibilità “Nasce la Foresta San Benedetto” un polmone verde di 8 ettari e 6.000 alberi realizzato nel Comune di Scorzè (Venezia) in collaborazione con Treedom. Un'iniziativa unica nel suo genere e prima nella storia dell'azienda, che mira a sottolineare ancora una volta il suo impegno verso le tematiche del rispetto e della tutela del territorio e dell’ambiente.
Pioppo, Salice Bianco, Olmo, Ontano Nero, Carpino, Quercia, Acero e Frassino, queste le specie arboree tipiche del bosco della pianura padana presenti nella Foresta San Benedetto che, secondo le stime elaborate da Treedom, nel loro ciclo di vita permetteranno di assorbire ben 1.105.000 kg di CO2, una quantità che basterebbe a riempire ben 234 piscine olimpioniche. Il progetto di sostenibilità consentirà inoltre di ricostituire l'intero habitat naturale grazie ad arbusti e specie tipiche dell'ecosistema umido della pianura veneta.
Per questa iniziativa green San Benedetto ha scelto come partner l’azienda fiorentina Treedom, la piattaforma web che permette a persone e aziende di piantare un albero a distanza e seguirlo online. Ogni pianta della Foresta San Benedetto, conformemente con la metodologia Treedom, viene geolocalizzata e fotografata. Tutti i consumatori che hanno partecipato al contest “Nasce la foresta San Benedetto” - legata alla referenza 1 L Easy - e ottenuto il codice di accesso ora potranno vivere l’esperienza di seguire virtualmente la crescita degli alberi della Foresta.
[caption id="attachment_135285" align="alignleft" width="300"] Enrico Zoppas[/caption]
“La nascita della Foresta San Benedetto rappresenta per noi un ulteriore tassello a favore della salvaguardia dell’ambiente e del nostro territorio”, ha detto Enrico Zoppas, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Acqua Minerale San Benedetto S.p.A. “La sostenibilità è al centro del nostro business ed è una pratica quotidiana, uno stile di vita che abbiamo adottato senza riserve. Da sempre abbiamo avuto un rapporto molto stretto con la natura, imparando da essa a creare benessere. Questo principio riassume tutta la filosofia del Gruppo San Benedetto e ci indica la strada per il futuro. Se tutte le aziende condividessero questo impegno, in poco tempo si darebbe un grande contributo alla salute del pianeta”.
“Sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche legate all’ambiente e alla sostenibilità, promuovendo progetti per rendere il mondo più verde, è quanto si prefigge Treedom sin dalla sua fondazione nel 2010”, ha spiegato Federico Garcea, Ceo di Treedom. “Il nostro team sta concentrando le proprie forze in questo importante progetto destinato a rendere concreta la filosofia ambientale di Acqua Minerale San Benedetto e a salvaguardare il territorio di Scorzè. Si conferma così il nostro impegno per soddisfare gli obiettivi green delle aziende migliorando la salute del pianeta”.
“A nome di tutta la comunità, ringrazio San Benedetto per questo dono che viene fatto a Scorzè” - ha commentato Giovanni Battista Mestriner, sindaco di Scorzè. “Nei prossimi anni tutti i visitatori della Foresta potranno vedere concretamente gli effetti dell’intervento di riqualificazione ambientale, che darà la possibilità a chiunque di poter passeggiare tra alberi e laghetti dove fino ad oggi c’era una distesa di terra e poco altro. Gli alberi rappresentano un polmone per il nostro pianeta, a favore delle generazioni di oggi e di domani”.
Contestualmente alla presentazione del progetto “Nasce la Foresta San Benedetto”, sono stati anche resi noti i dati che l’Azienda Veneta ha ottenuto in ottica di riduzione del suo impatto ambientale. Nel periodo 2013-2016, sono state ridotte le emissioni di CO2 equivalenti del 17,5% sui prodotti “progetto ecogreen” imbottigliati negli stabilimenti di Scorzè e Viggianello (dati su base litro). Una riduzione di CO2 pari a quella assorbita da 129.000 nuovi alberi piantati in un anno o a non aver acceso 2.507.776 lampadine da 100W per 24 ore oppure a non aver percorso 1.151.786 chilometri con un camion da 40 tonnellate che trasporta un litro di prodotti.
[caption id="attachment_135286" align="alignright" width="300"] Linea Progetto Ecogreen[/caption]
“Abbiamo creato la linea di bottiglie di acqua minerale 'progetto ecogreen' perché la difesa dell’ambiente rappresenta per San Benedetto una scelta strategica”, afferma Vincenzo Tundo, Direttore Marketing di Acqua Minerale San Benedetto S.p.A. “Questa linea di prodotti, studiata per contribuire a preservare le risorse del pianeta, è stata la prima in Italia a ricevere dal Ministero dell’Ambiente la certificazione del Programma per la valutazione dell’impronta ambientale. I risultati concreti che abbiamo ottenuto in ottica di risparmio energetico e riduzione di emissioni di anidride carbonica in atmosfera sono stati molto positivi e meritano di essere presi a modello, per migliorarsi ancora di più nel prossimo futuro”.
“Progetto ecogreen” è la generazione di bottiglie di acqua minerale ad emissioni di CO2 eq. completamente compensate, costituita da contenitori ancora più leggeri, che utilizzano fino al 50% di R-PET (PET rigenerato). San Benedetto ha registrato, nel triennio 2013-2016, una riduzione del peso delle bottiglie della linea “progetto ecogreen” da 0,5L, 1L, 1,5L e 2L rispettivamente del -8%, -19%, -18% e -10%. Inoltre, questi formati utilizzano una percentuale di R-PET del: 10% sul formato da 0,5L; 30% sul formati famiglia da 1,5L e 2L; 50% sul formato 1L “Easy”.
Un altro traguardo raggiunto è l’utilizzo dell’impianto di trigenerazione nello stabilimento di Scorzè che permette di ridurre ogni anno i costi energetici dello stabilimento del 20% e di abbassare le emissioni di CO2 eq. stimate in circa 17.300 tonnellate (stima all’avvia dell’impianto). Attualmente l’impianto è in grado di soddisfare l’80% dei fabbisogni energetici dello stabilimento. Inoltre, presso gli stabilimenti di Viggianello e Popoli sono stati installati pannelli fotovoltaici.
Nelle politiche ambientali di San Benedetto rientra anche la scelta di delocalizzare la produzione negli stabilimenti presenti in Italia, per avvicinare l’azienda ai consumatori e alla distribuzione. Attraverso il “progetto network”, un programma pensato per valorizzare le reti di acque locali di alta qualità in tutto il territorio nazionale, il Gruppo ha ottenuto una maggiore flessibilità produttiva, logistica e lo sviluppo del km 0, riducendo l’incidenza dei trasporti.
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A cura di Matteo Cioffi
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