27 Dicembre 2015
Elio e le Storie Tese nel 2015 hanno festeggiato 35 anni di carriera e, per celebrare la ricorrenza, nel 2016 parteciperanno al Festival di Sanremo con il brano Vincere l’odio, pubblicheranno un nuovo album di inediti e si dedicheranno a una speciale tournée nei palazzetti sportivi, Piccoli energumeni tour, al via il 29 aprile dal Mediolanum Forum di Assago. Il tour toccherà poi il 7 maggio il Palalottomatica di Roma, il 14 maggio l’Unipol Arena di Bologna, il 15 maggio il Pala Alpitour di Torino, il 17 maggio i Pala George di Montichiari (Bs), il 20 maggio il Nelson Mandela Forum di Firenze e il 21 maggio il Gran Teatro Geox di Padova. L’album, diciamolo subito, non ha ancora un titolo: «La verità? Il titolo, da sempre, è l’ultima cosa che decidiamo, insieme alla copertina del cd», chiarisce Elio, vero nome Stefano Belisari. Quanto ai contenuti, tra gli altri temi, si parlerà di Cina e della tendenza ad abbandonare l’italiano a favore dell’inglese, ovviamente in chiave comica-surreale: «Le nuove canzoni sono molto belle e, come sempre, ironiche e allegre», sottolinea il frontman del gruppo, che abbiamo incontrato all’U Barba, osteria genovese con bocciofila a Milano.
Elio e le Storie Tese, che rapporto avete con il bar?
Elio: Io ottimo! Ci vado la mattina presto per ragioni di famiglia. Nella prima fase della nostra attività artistica, poverissimi, vivevamo al bar: qui abbiamo ideato l’esibizione dei dodici bassisti e scritto il testo di Alfieri.
Faso: Non sono un grande bevitore, al bar ci vado soprattutto per fare colazione. Sono intransigente quando si parla di brioche: mi piacciono quelle artigianali e spesso rimango deluso dall’offerta di cornetti industriali, venduti al prezzo di quelli artigianali.
Rocco Tanica, alias Sergio Conforti: Ci vado spesso, sono un grande bevitore di caffè!
Come scegliete i ristoranti?
Elio: Sono una persona semplice, al ristorante cerco il cibo! Il ristorante deve ristorare!
Faso: Cerco la qualità e l’essenza: la forma fine a se stessa mi mal dispone.
Rocco: Al ristorante desidero rapidità nel servizio. Mi dà fastidio attendere perché il piatto terminato venga tolto dal tavolo e odio aspettare a lungo il conto.
I vostri ristoranti preferiti?
Faso: Rosy e Gabriele in zona Porta Venezia a Milano perché sta aperto fino a notte e la Trattoria Pizzeria al Trancio La Cappelletta in zona Lambrate.
Cesareo: L’Amarcord Piada Gourmet, la piadineria romagnola “doc” che ha aperto mio figlio in via Losanna, a Milano. Propone piadine gourmet come quella con culatello, mostarda di fichi e mozzarella di bufala e piadine di “mare” con carpaccio di pesce spada, pompelmo rosa, germogli di soia e rucola.
Rocco Tanica: Trattoria Arlati e A Riccione, entrambi a Milano.
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A cura di Matteo Cioffi
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