pubblici esercizi

09 Gennaio 2013

Welcome to Burlesque


Welcome to Burlesque

Lo spettacolo ironico e seducente fatto di labbra rosse e tacchi a spillo, corpetti e sorrisi ammiccanti, continua a conquistare un vasto pubblico in tutto il mondo. Tra eventi dedicati e performance per animare serate ed eventi, il genere riportato in voga diversi anni or sono dalla conturbante Dita Von Teese si impone anche nella programmazione dei locali e delle one-night del nostro Paese, ma con qualche difficoltà in più rispetto al successo e al giusto riconoscimento che ottiene, meritatamente, all’estero.

Ne abbiamo voluto parlare con i massimi protagonisti ed esperti del genere in Italia tra performer, agenzie di spettacolo, scuole e ovviamente locali che ospitano nei propri spazi il burlesque, uno spettacolo divenuto tendenza e stile di vita, ma anche fonte di ottimi incassi se sapientemente gestito.

Per capire qual è la situazione in Italia, comprendere il target di pubblico che coinvolge, scoprite come organizzare un evento.

L’italiana Miss Satine

Partiamo in questo viaggio nel mondo del burlesque da Miss Satine (www.miss-satine.com), una delle più apprezzate performer del momento, reduce dal successo ottenuto al “Miss Paris Burlesque Festival” dove si è piazzata terza tra le migliori artiste di tutto il mondo.

Al secolo Silvia Sorrentino, nella vita di ogni giorno è una casalinga che adora la cucina, impegnata a seguire i suoi bimbi e le faccende di casa, ma che ha saputo trovare uno spazio professionale in un mondo che l’ha conquistata quattro anni fa.

«Miss Satine e Silvia sono le due facce di una sola medaglia, sono le componenti di una donna», ci racconta Miss Satine che spiega come si sia affacciata al mondo del burlesque guardando in rete un bellissimo video della regina Dita Von Teese. «Mi innamoro follemente di quella performance e penso, ecco questo è il mio lavoro.

Ma non sapevo praticamente nulla di quell’arte per me così affascinante. Da quel momento ho passato intere giornate a documentarmi; ho cercato scuole, insegnanti, corsi e lezioni private.

Dopo un anno di preparazione ho fatto realizzare la gigantesca coppa di champagne e ho cominciato il mio percorso lavorativo con l’agenzia Star Spettacoliamo (www.spettacoliamo.eu) che ha creduto in me e mi ha dato l’opportunità di farmi conoscere». La vittoria di Parigi è una delle tante tappe del percorso di Silvia che ha lavorato e lavora spesso all’estero, in Inghilterra, in Svizzera, a Los Angeles, a Las Vegas, a Cleveland, a Washington e all’Ohio burlesque festival dove propone un genere di show molto apprezzato.«Come in tutte le professioni, bisogna avere una preparazione di base, certamente anche un talento naturale, ma serve anche presenza scenica e tanta ironia e creatività. Possibilmente, avere avuto delle esperienze recitative teatrali perché la mimica facciale è importantissima; non si parla durante lo spettacolo, ma si deve riuscire a raccontare una storia con le movenze, i sorrisi gli sguardi e le espressioni, cosa che pochissime artiste hanno. Altra cosa importante è la cura dei vestiti e dei dettagli. Mi piace interpretare ruoli che mi divertono, parodiando favole con finali mai scontati, giocare con il pubblico, riuscire a coinvolgerlo».

Scrive i suoi act, immagina gli abiti di scena e li fa realizzare dalla sua costumista Alige, ricerca la musica e cura nel dettaglio la realizzazione degli accessori e delle scenografie. «Per me sono importantissime, e a volte molto voluminose. Ho una grandissima stella luminosa, il calice gigante di champagne, una grande ragnatela, una mega conchiglia, una gigantesca copertina di giornale; l’accessorio burlesque che adoro è la corsetteria; non esiste uno spettacolo dove non indossi quei corsetti che stringono la vita effetto vespa. In Italia il burlesque non è radicato come all’estero - ci dice - c’è ancora una gran confusione, tante ragazze che improvvisano. All’estero c’è una cultura ed esistono vari stili: classico, gotico, new burlesque».

Amato dalle donne

Insomma il burlesque non è come molti tendono a pensare una sorta di elaborato strip tease, è molto, molto di più. Ragione per cui, il pubblico che lo segue è spesso più femminile, perché sono proprio le donne a identificarsi con le artiste sul palco che esibiscono una sensualità esagerata con corpi dalle forme normali. Ce lo conferma anche Mitzi von Wolfgang fondatrice della Burlesque School Milano (www.burlesqueschoolmilano.com), un’accademia fondata nel 2008 dove centinaia di donne e ragazze hanno frequentato vari tipi di corsi, organizzati spesso anche con le superstar internazionali per imparare un’arte teatrale, ma soprattutto per aumentare la propria autostima, la propria capacità seduttiva da applicare nella vita di ogni giorno.

Mitzi ci dà il suo parere su quale sia la situazione del burlesque in Italia: «Ormai le serate all’insegna del burlesque non si contano più, ma raramente sono di alto livello, salvo eventi organizzati dalle grandi agenzie specializzate.

Ci sono tanti appassionati/e che seguono le serate, non solo per la qualità delle performance, ma soprattutto per la possibilità di vestirsi a tema retrò, applicare un dress-code e sentire o ballare le musiche d’epoca. Il burlesque ha riportato di moda la serata con lo spettacolo dal vivo (lo scomparso varietà o avanspettacolo), ma il livello di originalità delle esibizioni in Italia lascia ancora a desiderare, soprattutto se paragonato a quello inglese, americano oppure solo finlandese».

Come si organizza la serata

La von Wolfgang ci spiega anche come si organizza un evento burlesque o meglio cosa deve fare un locale per organizzare una serata burlesque.

La location deve disporre di un palco, di uno spogliatoio, dell’illuminazione adeguata e di un dj professionista, contattare qualche agenzia specializzata o direttamente qualche artista, firmare un contratto (buona norma, che tutela sia l’artista che l’organizzatore), provvedere ai diritti Siae, fare una buona promozione. Il costo dipende da molti fattori: se le artiste sono molto note o meno conosciute; se ci si rivolge ad un’agenzia i costi aumentano, ma aumenta anche la qualità della performance.

Il cachet in Italia è relativamente alto rispetto ai paesi anglosassoni dove anche le artiste eccellenti si devono accontentare di ingaggi spesso inferiori ai 100 euro. Qui i gestori sono mediamente disposti a spendere dai 100 ai 200 euro netti per una singola artista (da 2 a 3 uscite). Tra i locali riconosciuti a livello nazionale come templi del burlesque il Micca Club di Roma (www.miccaclub.com) dove già sette anni fa il direttore artistico Alessandro Casella introdusse nella programmazione show di burlesque con rinomate star internazionali. Gli chiediamo quale sia la situazione attuale del burlesque in Italia «Siamo in una fase molto entusiasmante perché ora il pubblico conosce e sa giudicare una buona performer o un buon spettacolo.

E ora si vede chi è un vero professionista del settore, e non parlo solo di performer, ma anche di promoter, organizzatori e proprietari di locali.

Il centro nord è la zona dove è più diffuso, ma la qualità di alcuni spettacoli organizzati al sud è nettamente migliore».

Ogni venerdì il Velvet Cabaret ha un cast di undici artisti e Casella indica che il cachet di un’artista si aggira, a seconda della bravura, a circa 500 euro per due numeri.

Meglio i professionisti

Il Maison Milano (www.maisonmilano.it), tra i primi a offrire questo tipo di intrattenimento, ha visto esibirsi sul suo palco alcune fra le maggiori artiste del genere.

Come Eve la Plume, famosa per la sua presenza al “Chiambretti Night”, o Cleo Viper che ha appena terminato un tour di successo in America e nei Paesi scandinavi.

Attualmente, propone ogni venerdì “Burlesque Dinner Show”, una cena-spettacolo dove si godono esibizioni burlesque con varie artiste sotto la guida del direttore artistico Michele Massimo Casula.

Giorgio Marchisio, titolare del Maison, ci rivela di collaborare anche con Mitzi Von Wolfgang per diversi eventi e anche per lui “organizzare un evento burlesque presuppone la presenza di professionisti, al di là della “vedette”, che garantiscano con le loro capacità e sensibilità la giusta atmosfera e un adeguato coinvolgimento emozionale del pubblico.

Un pubblico formato da gente di tutte le età - non vi è un target definito da questioni generazionali o sociali - con una comune passione.

Questo permette di pianificare spesso serate con dress code, legati con il mondo dello swing o della musica vintage e retrò».

A qualcuno piace classico

Virgil Riccomi, titolare della prima agenzia in Italia specializzata in burlesque Voodoo de Luxe (www.voodoodeluxe.com) organizza, con grande riscontro di pubblico, la serata Royal Burlesque Revue, due sabato al mese al Salon Parisien di Milano, diventata un punto di riferimento a livello internazionale.

Sul palco artisti tra i migliori al mondo; sue performer italiane come Dolly Lamour e Janet Fischietto richiestissime in tutta Europa.

«Il loro lavoro artistico è seguito costantemente da Milena Bisacco che ne è la coach e con cui condivido la preparazione degli act - ci dice Riccomi e aggiunge - Ultimamente abbiamo collaborato con nomi importanti della moda come Dsquared2, prodotto uno show di due ore, “Harlem Nocturne revue”, in Piazza San Marco a Venezia e a dicembre saremo al teatro Parioli di Roma con il primo spettacolo burlesque italiano “Les Follies Burlesque” dal cast davvero strepitoso (comprese Janet e Dolly).

Il Burlesque classico miscelato a cabaret che proponiamo sta andando alla grande.

Janet Fischietto, splendida performer che incarna l’emblematica figura della donna circense d’inizio secolo - la ‘donna tatuata’ che apparteneva all’immaginario dei side o freak show dell’epoca - mette in scena un’intrigante incantatrice di serpenti, una venditrice di sigarette e dolciumi con varie altre sorprese, una domatrice di tigri e il nuovissimo act Native American cutie. Ci dice entusiasta che con la Voodoo De Luxe «puntiamo a riportare in auge quello che è il burlesque classico, a far rivivere ai nostri fruitori le atmosfere della Golden Era del burlesque.

Il pubblico ama sempre più la qualità e la professionalità. E le sa distinguere.”

TAG: INTRATTENIMENTO,CAFFè DIEMME,NIGHT LIFE,TENDENZE

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