Acqua
25 Marzo 2024In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua che si è tenuta venerdì 22 marzo, Brita ha lanciato la campagna Worldwide Water Stories. Attraverso i propri canali, l'azienda dà spazio a 12 storie che promuovono risposte concrete alla crisi idrica globale, accendendo i riflettori su persone e imprese che hanno scelto di fare business in modo virtuoso e che ogni giorno cercano soluzioni nel rispetto del bene più prezioso che abbiamo.
Il tema 2024 della World Water Day è "Leveraging water for peace": l'acqua, cioè, può divenire uno strumento di pace quando le comunità e i Paesi cooperano nel preservare questa risorsa ma può anche innescare e intensificare conflitti quando l'accesso viene negato. Si stima infatti che 2,2 miliardi di persone in tutto il mondo non abbiano accesso regolare all'acqua potabile. L’appello lanciato dalle Nazioni Unite mette quindi in evidenza la crisi idrica globale e le sue molteplici sfaccettature: da un lato l'insufficiente disponibilità di acqua in alcune zone del mondo per soddisfare i bisogni umani di base e dall’altra la crescente domanda di risorse idriche per soddisfare le esigenze commerciali e agricole.
LA CAMPAGNA WORLDWIDE WATER STORIES
La campagna si suddivide in due format: le Hero Stories, quattro documentari prodotti con qualità cinematografica che vedono protagonisti i principali ambasciatori del messaggio di Brita, e le Editorial Stories, otto testimonianze testuali supplementari con ulteriori prospettive.
Hero Stories
Kenya
Eric Bosire, CEO e fondatore di Irri-Hub Kenya, è l’uomo che sta trasformando la siccità in campi di fragole. Con la sua idea, utilizzare l'acqua piovana per far prosperare frutta e piante in una delle regioni più aride del pianeta, sta facendo la differenza e sta trasformando le sfide in opportunità per un'agricoltura affidabile e di successo. Fornisce ai piccoli agricoltori tecnologie di irrigazione sostenibili per aumentare la produttività e la resilienza climatica dal 2016. La soluzione dell'azienda: immagazzinare l'acqua piovana in bacini di raccolta e irrigare i campi tutto l'anno utilizzando l'irrigazione a goccia a energia solare.
Sud Africa
La Dottoressa Helen Moffett, scrittrice e attivista ambientale di Città del Capo, ha iniziato a scrivere un blog durante la crisi idrica del 2018. Ha creato una guida su come ognuno può assumersi la responsabilità di risparmiare acqua con il suo libro "101 Water Wise Ways", che mette in evidenza molti semplici ma preziosi consigli che possono essere utilizzati nella vita di tutti i giorni.
Germania
Michael Fritz è cofondatore di Viva con Agua de Sankt Pauli e. V, l'organizzazione internazionale con sede ad Amburgo, in Germania, che si batte per il diritto umano all'acqua potabile e ai servizi igienici. Dalla sua fondazione, nel 2006, l'associazione no-profit si è evoluta in un movimento globale con diverse migliaia di volontari. I volontari generano fondi che confluiscono in progetti WASH (acronimo di Water, Sanitation, and Hygiene), in regioni come l'Uganda, l'Etiopia, il Mozambico e il Sudafrica.
Gran Canaria
Saúl Oliva Cabrera, tecnico ambientale nell'ambito del progetto "Life Nieblas", ha sviluppato un sistema che raccoglie le gocce d'acqua dalla nebbia. La deforestazione e la desertificazione sono due delle principali cause della perdita di biodiversità e del degrado del suolo. Il progetto di ricerca Life Nieblas a Barranco La Virgen ha preso il via all'inizio del 2020. Gli esperti hanno sviluppato l'innovativa tecnologia del Cloud Harvesting, che consente la condensazione della nebbia, facilitando la riforestazione.
Con l’intento di creare un impatto positivo e sostenibile nel mondo idrico e con un occhio di riguardo alle generazioni future, Brita si è altresì dotata di un indicatore costantemente monitorato per calcolare l'impatto di prodotto. L'obiettivo è abbattere la propria Carbon Footprint di 1 milione di tonnellate di Co2 sostituendo oltre 6,5 miliardi di bottiglie d’acqua entro il 2025.
Un risultato, questo, assai ambizioso giacché l'Italia è prima in Europa per il consumo di acqua in bottiglia, con una media di 248 litri pro capite l'anno. Tuttavia si sta aprendo uno spiraglio verso scelte più etiche, così come sottolinea Lorenzo Sarvello, Amministratore Delegato Brita Italia: "L’81% degli italiani utilizza acqua di rubinetto e di questi il 30% dichiara di farlo sempre. 39 italiani su 100 ormai utilizzano soluzioni filtranti nel bere acqua a casa, dove tra queste le caraffe sono 14 su 100. Mai come ora è fondamentale rivedere i nostri comportamenti e in particolare i consumi dell’acqua in un’ottica più sostenibile, perché solo così potremo dare il via a un vero cambiamento”.
Insomma, anche gli italiani quindi stanno cominciando ad attuare scelte più sostenibili nel consumo dell’acqua e Brita ne è testimone, con un trend esploso dal 2018 ad oggi e un tasso di crescita pari al 150%. In virtù di un'ampia offerta di prodotto, Brita propone soluzioni innovative per l'ottimizzazione dell'acqua potabile per uso privato (caraffe filtranti per l'acqua, sistemi a rubinetto e sottolavello e borracce filtranti), per uso professionale (settore alberghiero, ristoranti, catering e vending) e dispenser, la grande novità del 2024 con una produzione tutta made in Italy, per poter bere acqua filtrata sul posto di lavoro, presso alberghi e ristoranti.
Brita sta facendo cultura sull’acqua in Italia anche attraverso la sua Water Sommelier che fa scoprire tutte le dimensioni e gli ingredienti che influenzano aspetti come gusto, odore e sensazione palatale dell’acqua. Lo stesso concetto può essere applicato anche nel settore professionale, soprattutto nell’ambito della caffetteria, della mixology e della pasticceria. È stata inoltre messa a punto dall’azienda la “Brita Water Wheel”, la ruota dell’acqua che permette di valutare l’acqua a 360°.
“L'acqua non è solo un semplice elemento chimico insapore e inodore ma un alimento a tutti gli effetti”, dichiara Elena Scordamaglia Brita Water Sommelier e Marketing Manager B2B Brita Italia, che aggiunge: “i suoi ingredienti sono i sali minerali che aiutano a rimanere idratati, ma anche sostanze nocive, come nitrati o composti organici volatili, e il cloro che viene utilizzato per disinfettare le condutture dell’acquedotto e che, pur non essendo nocivo, ne altera il sapore e l’odore”.
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