caffè
20 Agosto 2014Le prime parole sul sito di La Cité – libreria-café di Firenze – sono “Libri, musica, arte, caffè... tutto quello che nutre i sensi e il corpo”. “Abbiamo voluto creare una casa della cultura, uno spazio polivalente di incontro e creazione, dove ospitare esperienze provenienti dall’Italia e dal mondo e dove proporre i progetti nati a Firenze” spiega Sara Cassai, socia insieme a Federico Tomasello, Andrea Tacconi, Alberto Becucci, Natalia Bavar ed Elvira Ballocco.
La Cité è stata inaugurata nel Giugno del 2007, al termine di un anno di intensa progettazione. “Abbiamo costruito uno spazio che invita all’incontro, una miscela di accoglienza dei salotti arabi e contemporaneità post-industriale europea, e così abbiamo scelto legno, ferro, scarti industriali, tinte naturali che richiamassero la sabbia, il cielo e il fuoco... E’ un grande ‘salotto pubblico’ frequentato da chi cerca un luogo dove poter ‘sostare’. Molti si fermano a studiare, fare incontri di lavoro, controllare la posta utilizzando il wi-fi gratuito; altri si rilassano come sul divano di casa, leggendo un libro, parlando con gli amici o semplicemente ascoltando la musica”.
La Cité si trova in Borgo san Frediano, una strada anonima che all’improvviso il giorno dell’inaugurazione si è riempita di gente, e da allora non ha smesso di essere viva, tanto da favorire l’apertura e la rinascita di molte altre attività commerciali ed essere considerata ad oggi una delle strade della movida fiorentina. Lo spazio è di circa 140 mq per sei metri di altezza, con soppalchi, librerie, divani e tre grandi vetrate ad arco che si affacciano sulla strada, abbattendo la dicotomia dentro/fuori. E’ aperto tutti i giorni dalle otto del mattino alle due di notte e dà lavoro a 8 persone, avvalendosi spesso anche della collaborazione di stagisti dell’università o di scambi europei, reinserimenti lavorativi di ex detenuti, rifugiate politiche, e varie categorie in stato di necessità.
Ma qual è il rapporto fra libri e momenti conviviali? Risponde ancora Sara Cassai: “La Cité è un ambiente organico in cui i libri, la musica o il bar non avrebbero senso l'uno senza l'altro. I libri sono parte integrante del ‘mood’ Cité. Sugli scaffali attualmente ci sono circa 6.000 libri, narrativa, poesia e teatro, graphic novel, tanta filosofia, politica, questioni di genere ed attualità. Tutte le attività culturali sono finanziate attraverso il bar. Il fatturato dei libri è irrisorio rispetto al totale: la distribuzione in Italia non lascia scampo alle piccole librerie; ci salvano le presentazioni scelte con cura, l’affiliazione con le piccole case editrici e il rispetto reciproco con le realtà letterarie più vive a livello locale”.
Sono dunque molto importanti le presentazioni e gli altri eventi a cavallo fra cultura e cibo: “Ospitiamo circa due presentazioni a settimana, sia in orario aperitivo che serale, e circa sei eventi a settimana, perché magari in una giornata c'è sia una presentazione all’aperitvo che un concerto nel dopocena. Caffetteria e libreria sono continuamente integrati, nel senso che possiamo preparare un buffet speciale per una presentazione, un aperitivo a tema, eccetera”.
E l’offerta del bar? “Il bar de La Cité lavora soprattutto sulla qualità, dai succhi di frutta biologici del trentino, ai thè in foglie, alla carta dei vini che offre solo prodotti di aziende non trattate dalla grande distribuzione. I salati, le torte e i croissant della colazione provengono dai laboratori artigianali del quartiere. E per chi beve super alcolici la garanzia di non svegliarsi col mal di testa il giorno dopo: sul banco si trovano solo bottiglie delle migliori marche”.
PANE E CULTURA
Una rubrica di Giuliano Pavone
A chi dice che con la cultura non si mangia rispondiamo proponendo settimanalmente un'esperienza che mette in relazione in modo profittevole e innovativo il mondo della cultura e dello spettacolo da un lato e quello del pubblico esercizio dall'altro. Format, eventi, libri e personaggi per cibare il corpo e la mente.
Pane e cultura. Orwell Manduria: quando il pub diventa letterario
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Pane e cultura. Melville, la balena piacentina
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Pane e cultura. Libri e caffè (napoletano) nel foyer del teatro
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