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21 Dicembre 2023Saranno 5,4 milioni – il +10,2% sul 2022 – le persone che sceglieranno di celebrare il Natale in uno dei circa 90mila ristoranti aperti (il 66,2% del totale).
I numeri arrivano dall’Ufficio Studi di Fipe Confcommercio, che certifica il leggero aumento del numero di ristoranti aperti per queste festività natalizie: lo scorso anno, infatti, furono aperti per il 65,2%, mentre più consistente è la crescita del numero di persone che scelgono di mangiare al ristorante per il pranzo di Natale.
Guardando a dicembre nella sua totalità, secondo Fipe le famiglie spenderanno 8,5 miliardi di euro per mangiare fuori casa, di cui 400 milioni (il +15% sul 2022) sono stimati per il pranzo di Natale.
In media si spenderanno 74 euro a persona, più che nello scorso anno, per effetto di un generalizzato aumento dei costi delle materie prime alimentari e dell’energia.
MENÙ E PREZZI
I ristoratori per quest’anno puntano prevalentemente a un’offerta ‘tutto compreso’: si esprime così l’83,2% degli intervistati (nel 42,7% dei casi con bevande incluse e nel 40,5% con bevande escluse). La clientela è composta perlopiù da residenti (78,2%), mentre i turisti italiani sono il 17,4% e gli stranieri il restante 4,5%.
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A fronte di una spesa media di 74 euro per pranzare al ristorante il giorno di Natale ne occorreranno 50 nel 15,3% dei ristoranti, tra 50 e 80 euro nel 61,2% e oltre 80 euro nel restante 23,5%. Il menu bambini sarà presente nel 37% dei ristoranti a un prezzo medio di 30 euro.
L’ottimismo sembra prevalere. Tra chi ritiene che questo Natale sarà migliore per la sua attività rispetto all’anno scorso e chi, al contrario, ritiene che le cose andranno peggio, il saldo delle risposte è nettamente a favore dei primi (+17,1%).
“Il 2023 è stato un anno significativo per il consolidamento della ripresa dei pubblici esercizi, che ancora una volta hanno saputo superare con grande determinazione gli ostacoli lungo il percorso, tra rincari delle materie prime e difficoltà di reclutamento del personale – ha commentato il Presidente Fipe Confcommercio, Lino Enrico Stoppani – I numeri ci dicono che il mese di dicembre, che da solo vale poco meno del 10% del fatturato della ristorazione, anche quest’anno conferma le aspettative delle imprese pur in presenza di un contesto complicato. Il ciclo economico è in rallentamento e il quadro internazionale continua ad alimentare condizioni di incertezza che non favoriscono né la crescita né i consumi. Per fortuna la bolla inflazionistica sta rientrando e con essa dovremmo avere anche una politica monetaria della Bce meno restrittiva”.
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