Funzionalit
à
in primo piano
Nella definizione degli arredi non manca inol-
tre la valutazione della funzionalità. «I mobili
- sostiene
Leiti Hsu
dagli Usa - devono essere
versatili, così da adattarsi ai differenti utilizzi
degli spazi dei ristoranti, che possono ospita-
re anche aree casual dedicate al bar oppure
panetterie posizionate alle spalle della zona
pranzo. Inoltre, i locali devono essere in grado
di accogliere feste che coinvolgono più o meno
invitati, come pure devono poter ottimizzare
il numero di ospiti serviti a serata. E da qui,
l’importanza di materiali pratici nella fattura
degli arredamenti. Materiali che devono anche
durare nel tempo».
Un’esigenza che non viene invece sentita in
Corea: «I ristoranti - nota Gray - devono fare
i conti con alti tassi di fallimento. E non solo.
I gestori devono essere pronti a cambiare il
concept dei locali se questi ultimi non funzio-
nano in tempi rapidi. Così sedie in plastica o
tavoli di metallo appoggiati su barili di olio
sono diventati la norma. Gli arredamenti sono
insomma per lo più destinati ad essere tem-
poranei». E così è anche in Cina, «dove - affer-
ma
Qin Xle
-
non si pone grande attenzione
agli allestimenti la cui durata è generalmente
piuttosto limitata».
tavoli in comune
Fin qui, dunque, ad emergere sono dinamiche
complessivamente già conosciute a chi opera nel
settore. Ma qualche sorpresa non manca. Nei
Paesi anglosassoni, infatti, emerge curiosamente
l’abitudine di condividere tavoli tra commensali
che non si conoscono. «E’ ormai consuetudine
in Usa - afferma Leiti Hsu - accomodarsi vicino
a sconosciuti. Una moda che riguarda sia chi
mangia solo sia gruppi più ampi». Ma lo stesso
accade anche in Australia: «Nel casual dinning
- conferma
Christine Salins
- fanno spesso ca-
polino tavoli comuni realizzati in legno naturale,
che promuovono il concetto della condivisione
dei pasti». E chissà che la tendenza, ad oggi re-
gistrata per lo più oltreoceano, non sia destinata
a piacere anche in Europa.
M
70
SPECIALE HOST
OTTOBRE 2015
Arredo e Tavola
Così cambia il modo di
preparare la tavola
Sulla scia dei trend che guidano l’interior design nell’horeca si muove
anche il modo di preparare la tavola. E anche in questo caso - dicono gli
ambassador di Host -, emerge l’avanzata di uno stile informale. «In Australia
- racconta Christine Salins - tovaglie bianche ed eleganti calici a stelo sono
ancora la regola nei locali più ricercati, ma cresce la tendenza a lasciare a
vista i tavoli di legno». E lo stesso accade in Canada, Cina e Russia. Qui però
«locali che hanno a disposizione alti budget - spiega Alena Melnikova - fanno
arrivare piatti e posate dall’estero, in primis da Italia, Spagna, Usa e Portogallo. Oppure - e questa è l’ultima tendenza - fanno
realizzare su commissione ad artisti e artigiani piatti personalizzati». Una moda, quest’ultima, che piace anche a Emirati Arabi e
Usa. «Se i budget lo consentono - conferma Leiti Hsu -, gli chef americani ricercano piatti e stoviglie fatti su misura».
Infine, molto rilevante è il fattore “comodità”. «Nessuno desidera più una tovaglia che arrivi fino a terra come avviene nei ristoranti
francesi» nota Stefan Maiwald dalla Germania. E dello stesso avviso sono anche Nelson Calvalheiro e Cemre Narim: tanto in
Spagna e Portogallo quanto in Turchia i riflettori si concentrano, infatti, proprio su questo punto. Senza peraltro dimenticare
neppure la convenienza.
Per il loro secondo ristorante,
the Progress, stuart Brioza e nicole
KrasinsKi hanno commissionato a mary
mar Keenan la creazione di tutti gli
accessori Per la tavola