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un tipico salume parmense che si di-

scosta dal re degli insaccati sostan-

zialmente perché… non è un insac-

cato. Infatti un lato è ricoperto dalla

cotenna e l’altro dal grasso (sugna,

strutto). Anche il livello di prezzo e

le qualità organolettiche sono infe-

riori a quelli del Culatello.

Prosciutto cotto

Con questo nome si identifica un pro-

sciutto cotto di qualità inferiore (primo

prezzo), con un contenuto di umidità

che può arrivare all’81%, ottenuto spes-

so con impasti di carni di maiale miste,

pressate, con aggiunte di polifosfati (che

hanno la funzione di trattenere l’acqua

e vengono iniettati nella carne prima

della cottura), amidi, lattosio, conser-

vanti, addensanti.

Prosciutto cotto scelto

Si utilizzano le cosce del maiale intere,

ma l’umidità può arrivare intorno al

78,5%. Anche in questo caso sono am-

messi polifosfati, amidi, fecole, gelatine

animali, proteine del latte, proteine del-

la soia.

Prosciutto cotto di alta

qualità

Ottenuto con cosce di suino intere e

carni mature, il prosciutto cotto di alta

qualità è superiore. Il tasso di umidità

deve rimanere sotto il 75% e non sono

ammessi polifosfati o additivi di nessun

tipo, neppure il glutammato monopo-

dico, che rafforza in modo artificiale il

sapore.

Salame

Quando si parla di salame si intende

un prodotto con carni e grasso separati

meccanicamente e non può contenere

coloranti. Non esiste una norma che sta-

bilisca il preciso rapporto tra grassi e

proteine. Il tipo di grana e la maggiore

o minore presenza di grasso, così come

l’abbinamento di carni diverse danno

origine a una grande varietà di salami.

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Prosciutto Crudo:

affettatura a mano o a

macchina?

Il successo del prosciutto crudo iberico ha

ridato nuovo slancio all’affettatura manuale

con il coltello, il più antico e tradizionale

metodo. Per realizzare quest’operazione,

che ha un forte impatto sul cliente in termini

di vicinanza alla tradizione e che preserva

inalterate le caratteristiche del prosciutto,

evitando surriscaldamenti, il crudo va

posizionato in un’apposita morsa che lo

tenga nella posizione corretta e affettato con un coltello dalla lama rettangolare,

lunga e sottile, che permetta di ottenere fette piuttosto sottili e con un andamento

omogeneo. Tutti i prosciutti crudi si prestano all’affettatura manuale a coltello, ma

sono quelli più prestigiosi, con una stagionatura più elevata, a presentare la giusta

consistenza delle carni e un grasso “maturo” che sprigiona tutto il suo potenziale

aromatico.

L’affettatura a macchina, invece, permette di ridurre lo spreco, di avere fette con

una dimensione uniforme tra loro e di ridurre lo spessore delle stesse. Le affettatrici

possono essere elettriche o manuali, ossia funzionanti tramite l’azionamento di

un volano che fa muovere lama e carrello, soluzione migliore perché riduce il

surriscaldamento del prosciutto a tutto vantaggio di freschezza e qualità.