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N

el ristorante il dessert ha

un ruolo molto impor-

tante, sotto vari aspetti.

A quanto pare è proprio

questa portata a resta-

re più impressa nella memoria del

cliente, anche perché è l’ultima a es-

sere servita. Ma il dolce può essere

anche qualcosa con cui “riscattarsi”,

se malauguratamente qualcosa è an-

dato storto durante il servizio.

La sua variabilità è estrema e da

porre in relazione alla tipologia

di ristorante

: dessert molto crea-

tivi ed elaborati o dessert semplici,

purché ben realizzati e presentati

possono avere comunque successo

presso l’avventore, con costi di ma-

terie prime e lavorazione differenti,

ma in genere ottime marginalità per

il ristoratore, tenendo conto che in

linea di massima, per dessert media-

mente complessi il labor cost è gene-

ralmente superiore rispetto a quello

della materia prima.

LISTA DEI DOLCI. COME

ORGANIZZARLA?

Qui possono venire in aiuto i sugge-

rimenti di maestri pasticceri e chef

esperti, con qualche consiglio gene-

rico, ma pur sempre utile.

Per

Giancarlo Perbellini

, chef stel-

lato che viene da una nota famiglia

di pasticceri, la carta dei dolci do-

vrebbe comprendere sempre almeno

un dolce al cioccolato e un paio di

dessert che giocano sul contrasto

caldo-freddo, si dovrebbe usare il

più possibile la frutta di stagione e

far ruotare con una certa cadenza

(ogni 30-40 giorni) le proposte.

110

SPECIALE TUTTO FOOD

maggio 2015

Dessert, una portata

strategica

IL DOLCE È DECISIVO

PER CONCLUDERE

ADEGUATAMENTE

UN’ESPERIENZA AL

RISTORANTE.

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