cocktail
19 Novembre 2024Magic Johnson, Michael Jordan, Dennis Rodman, Shaquille O’Neal, Larry Bird. Giocatori mitici dell’età d’oro dell’NBA, nomi che tutti conoscono anche senza essere appassionati di basket: a loro è dedicata la nuova drink list di Gramm, il cocktail bar di Niccolò Mazzucchelli ed Eda Akman, aperto da mattina a sera, che da sei anni porta avanti una ricerca sulla mixology che a ogni nuova lista alza l’asticella. Puntando a distinguersi dai bar di quella parte dei Navigli milanesi più massificata (considerando che più avanti, dopo il ponte di ferro, ci sono i Mag e i Rita e il più recente Cactus Joe, come dire la crème della miscelazione milanese).
L’equilibrio da cercare, rappresentato proprio nei nuovi signature, è la facile comprensione unita a lavorazioni – tutte in pre-batched - anche complesse. Rese possibili grazie all’allargamento dell’organico (partiti in tre, oggi da Gramm lavorano in 12 sui vari turni). Il locale, ampliato nel 2021, ha a disposizione, tra interno e dehors, una novantina di posti.
L’NBA POP IN OTTO DRINK
In un menù dai colori accesi e caldi, disegnato da Bclillax studio (ha lavorato anche con Mad e Hanky Panky) sono presenti otto drink, con una comunicazione semplice e diretta: nome, prezzo (11 euro per tuti i signature), ingredienti base, bicchiere, profilo gustativo. «Abbiamo cercato un tema molto pop, facilmente riconoscibile per tutti; l’NBA anni ’90 è stato uno tsunami, ha creato dei miti americani che tutti conoscono. Volevamo invogliare il consumatore medio che di solito prende uno Spritz o un Gin Tonic a provare i nostri signature».
Il primo drink “non a caso” è il Michael Jordan, il giocatore più popolare cui è dedicato un cocktail apparentemente “facile”, leggero e armonico, con leggere tinte acidule e dolci e ingredienti accattivanti. La fragola in osmosi è unita a Vodka Altamura, tè Earl Grey, un cordial homemade alle erbe (timo, finocchietto, shiso e lime zest), il tutto estratto in washing con latte e cioccolato bianco. Gli ingredienti sono elencati semplicemente in lista, «non vogliamo far pesare le preparazioni o gli ingredienti particolari, poi se uno è interessato glielo si racconta ma la mia idea è di non annoiare il cliente inutilmente. Poi non sono i drink più semplici del mondo, ci sono varie lavorazioni in ogni drink e ore di preparazione, ma il cliente spesso non lo vuole sapere».
Tre i twist on classic in lista: Bloody Mary (Scottie Pippen, la ricetta qui sotto), Paloma (Dennis Rodman: Tequila, Galvanina pompelmo soda, Lemongrass, Peach liqueur, Honey Pollen syrup e Verjus) ed Espresso Martini (Karl Malone: sorprendentemente trasparente con olio al caffè e gin, Frangelico alla nocciola, Simple syrup, soluzione salina e Super foam), questi due richiestissimi, l’ultimo specie dalla clientela anglosassone che frequenta il locale a tutte le ore perché «ormai qui sui Navigli l’85% delle case è dedicata agli affitti brevi». Tutte le garnish sono commestibili e utilizzano resti di lavorazione, come i semi di lampone o il topinambur utilizzato per ottenere l’amido che diventa chip. Alcuni signature sono disponibili anche in versione analcolica. La nuova drink list, partita a novembre, sarà disponibile per circa sei mesi.
LA RICETTA: SCOTTIE PIPPEN
Ingredienti:
60 ml di Altamura vodka infuso chipotle
30 ml di Gramm’s ponzu (salsa di soia, succo di lime&arancia, mirin, aceto di riso, grani di senape, soluzione msg, umami bitters, amido di topinambur)
120 succo di pomodoro niasca Portofino
15 succo di lime
Garnish:
Chip di topinambur al forno
Tecnica:
Throwing
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