caffè
04 Novembre 2014L'Italia rappresenta il 3° paese in Europa per l’export di caffè torrefatto (con circa 3,2 milioni di sacchi, equivalente a 186 milioni di kg di caffè verde), mentre, a livello mondiale, è al 4° posto, alle spalle di Germania, Belgio e Stati Uniti: sono alcuni dei dati diffusi dal Comitato Italiano Caffè, organismo di coordinamento delle associazioni nazionali di categoria che operano nella filiera italiana del caffè.
Quella proposta dal comitato è una panoramica sui punti di forza e sulle problematiche di un mercato, quello italiano, che è tra i settori industriali più vivaci del food & beverage, con oltre 700 torrefazioni e 7000 addetti impiegati nel comparto, per un giro d’affari alla produzione di 3,1 miliardi di euro, di cui circa 1 miliardo di euro destinato all’esportazione. Un mercato maturo, vivace e che cambia velocemente, come sostiene il presidente del Comitato Italiano Caffè,
[caption id="attachment_33090" align="alignleft" width="199"] Patrick Hoffer[/caption]
: «Il dato rilevante è che il settore del porzionato continua a crescere, rispetto al macinato moka, sostanzialmente stabile. Nei primi mesi dell’anno, le vendite di caffè porzionato hanno sfiorato una crescita del 6%».
Guardando invece i dati del mercato italiano, nel periodo gennaio-dicembre 2013, le importazioni di caffè verde hanno segnato un incremento complessivo del 2,23% rispetto allo stesso periodo del 2012 (con 8,2 milioni di sacchi di caffè verde). Le esportazioni del caffè torrefatto mantengono un deciso ritmo di crescita, con un aumento del 10,23% rispetto al 2012 (pari a 2,9 milioni di sacchi, equivalenti a 146 milioni e 393 mila kg), mentre, tra gennaio e giugno 2014 le importazioni di caffè verde hanno registrato un incremento del 6% rispetto allo stesso periodo del 2013 (con 4,5 milioni di sacchi di caffè verde). Anche le esportazioni di caffè torrefatto mantengono un deciso ritmo di crescita, con un aumento dell’8,7% rispetto al 2013 (pari a 77,7 milioni di kg, corrispondente a 1,5 milioni di sacchi).
Nel 2013 l'Italia che detiene il 3° posto fra i Paesi maggiori importatori di caffè, figura al 10° posto per consumo pro-capite (pari al 7,46% dei consumi apparenti mondiali e al 13,50% di quelli dell'UE). I consumi interni hanno manifestato un calo dei volumi dovuto sia a un calo (più leggero) dei consumi domestici che al calo (più pesante) dei consumi extra-domestici: i consumi pro capite di caffè (5,56 kg) risultano infatti diminuiti rispetto al 2012 (-1,24%). Si tratta di una situazione in controtendenza rispetto alla media europea dove i consumi pro capite (4,94 kg) risultano in aumento del 2%.
I 4/5 delle nostre importazioni provengono da cinque soli Paesi produttori: il Brasile, il Vietnam, l’India, l’Uganda e l’Indonesia. Nell’ultimo anno c’è stato un consistente incremento delle importazioni dei caffè dall’Indonesia, che ha ottenuto quote di mercato mai prima raggiunte e consolida la sua posizione di quarto maggiore fornitore del nostro mercato. Al contrario, c’è stata una marcata flessione delle importazioni di caffè verde dal Vietnam e dall’India. L’importazione di caffè verde è concentrata su tre grandi porti specializzati, Trieste, Savona e Genova che assorbono circa i 60% del traffico importativo di caffè.
Gli sbocchi più importanti per le esportazioni del caffè torrefatto italiano sono i Paesi comunitari che assorbono oltre il 70% delle esportazioni italiane (soprattutto Francia, Germania e Austria), oltre a Stati Uniti, Australia e la Federazione Russa. Per il 2013, si è registrata inoltre una significativa espansione in particolare nell’Europa orientale, negli Emirati Arabi Uniti e in Cina.
Il monoporzionato nel triennio 2011- 2013 e preconsuntivo 2014
Un’ultima analisi, Hoffer la riserva al mercato del caffè monoporzionato, nel trienno 2011-2013. La produzione di caffè monoporzionato, che include anche l’importazione delle capsule speciali facenti capo a Nespresso Italia e Nestlè Italia, cresce del 9,1% a valore nel 2013 attestandosi a 982,0 mn di euro. La crescita, anche nel 2013, è stata sostenuta dalle esportazioni, aumentate del 17,6%, mentre rallenta la crescita il mercato interno, +5,3% nel 2013, per un valore di mercato di 655,0 Mn di euro. Flettono del 3,2% le cialde in carta, che, oltre al calo dei prezzi medi di vendita, vedono arrestare la crescita all’interno della Grande Distribuzione Alimentare, e la sostituzione con le capsule nel canale uffici. Fanno infine registrare un calo maggiore le capsule in plastica, -8,9%, dove un ruolo molto importante ha giocato il sensibile calo dei prezzi medi nel canale uffici/OCS (canale di vendita principale), anche a seguito di offerte estremamente competitive veicolate attraverso internet, e l’andamento negativo dei consumi.
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A cura di Matteo Cioffi
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