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30 Ottobre 2018Corsi di cucina affollati in ogni ordine di palchi. Show cooking gremiti. Code – ed assalti – per gli assaggi. Gala dinner occupati fino all’ultimo posto: ecco lo strepitoso bilancio della partecipazione dei JRE Italiani alla prima edizione romana de “When Food Meets Fashion”, la tre giorni organizzata dalla Rinascente per trovare un punto di contatto tra la grande cucina e il mondo “glam” del prestigioso flagship store di via del Tritone.
“Abbiamo raccolto il miglior riconoscimento possibile – ha commentato il presidente JRE Italia Luca Marchini - e cioè la percezione non soltanto della professionalità e disponibilità dei nostri Chef, ma anche e soprattutto una testimonianza del loro amore e la loro devozione a questa nostra bellissima professione”.
Allestito per l’occasione come un versatile spazio multipurpose, il piano -1 della sede romana de La Rinascente ha ospitato le evoluzioni di cinque cuochi JRE: a partire dal padrone di casa, quel Riccardo Di Giacinto che oltre ad essere il patron del celebre “All’oro” è il resident chef del MadeITerraneo Terrace Restaurant, lo spazio pensato i clienti di Rinascente. Con lui Tommaso Arrigoni da Innocenti Evasioni di Milano, Stefano Di Gennaro dal Quintessenza di Trani, Andrea Sarri dal Ristorante Sarri di Imperia e Nicola Portinari, socio Onorario da La Peca di Lonigo. Una pioggia di stelle per i fortunati che hanno potuto riservarsi un posto in prima fila nei vari eventi, con la spettacolare scenografia dell’Acquedotto Vergine di epoca romana magnificamente restaurato.
Il primo giorno è scivolato via tra divertimento e cultura, con le masterclass in cui gli chef hanno svelato piccoli segreti della cucina professionale replicabili anche a casa, mentre il secondo e il terzo giorno sono stati gli show cooking a conquistare il pubblico con approfondimenti tecnici sulle preparazioni culinarie grazie al valido supporto del partner JRE Italia AEG che ha messo a disposizione le attrezzature di cucina.
Libero spazio alla creatività durante il Gala Dinner durante il quale ognuno degli chef si è occupato di una portata, componendo un percorso che potrebbe rappresentare un giro d’Italia gastronomico. Nei calici una verticale di champagne Moet & Chandon appositamente studiata per l’occasione.
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A cura di Matteo Cioffi
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