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09 Aprile 2021https://vimeo.com/534772306
Favorire il confronto tra tutti gli attori del sistema agroalimentare italiano per puntare sulle innovazioni che maggiormente contribuiranno all'evoluzione in chiave sostenibile della filiera e alla tutela del made in Italy. Questo l'obiettivo del convegno di Campus Peroni, il centro di eccellenza per la promozione e la diffusione della cultura della qualità, dell’innovazione e della sostenibilità in ambito agricolo e cerealicolo, nato nel 2018 dalla collaborazione tra Birra Peroni e CREA – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria. Il convegno, in versione digitale, è stato trasmesso in streaming su Ansa.it.
Due i panel di discussione, moderati dalla giornalista Barbara Carfagna e preceduti dai saluti introduttivi di Carlo Gaudio, Presidente di CREA e Federico Sannella, Direttore Relazioni Esterne ed Affari Istituzionali Birra Peroni che ha così riassunto lo spirito con cui è nato Campus Peroni e i progetti futuri: “Campus Peroni nasce con l’ambizione di mettere insieme il mondo della formazione, della ricerca, dell’impresa e delle start-up innovative per l’evoluzione in chiave sostenibile di un comparto fondamentale del Made in Italy e per contribuire con azioni concrete e progettualità allo sviluppo e alla transizione ambientale della filiera agroalimentare”.
A seguire, è intervenuto Gian Marco Centinaio, Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che ha sottolineato l’importanza strategica della filiera agro-alimentare nel suo complesso - dalla produzione agricola all’industria di trasformazione, distribuzione fino alla ristorazione – e ricordato il ruolo di abilitatore che la tecnologia può svolgere per valorizzare le produzioni made in Italy: “Si sta andando verso un settore agroalimentare sempre più innovativo per rispondere all’esigenza da parte dei consumatori di una qualità dei prodotti certificata. Stiamo andando nella direzione giusta, l’innovazione sta consentendo al Made in Italy di rispecchiare quelle determinate caratteristiche che rendono i nostri prodotti unici nel mondo”.
I lavori sono quindi entrati nel vivo con il primo panel “Tecnologia e innovazione per lo sviluppo sostenibile” dedicato ai progetti più innovativi e alle leve tecnologiche in grado di promuovere la sostenibilità della filiera e generare benefici in termini di competitività economica e trasparenza per l’intero comparto, dalla tracciatura in blockchain ai sistemi di etichettatura. Ad aprire il panel Enrico Galasso, Amministratore Delegato Birra Peroni che ha raccontato come, proprio grazie al progetto Campus, a partire da quest’anno l’orzo italiano, necessario per la produzione della famiglia Peroni, sarà tracciato in blockchain e le informazioni accessibili in etichetta tramite QR code per i nostri consumatori. “Valorizzare l'italianità e la sostenibilità della nostra filiera rendendola “visibile” attraverso la tecnologia della blockchain – ha spiegato Galasso - non solo ci consente di rispondere alla crescente domanda di trasparenza che viene dai consumatori, ma ci permette di fare un ulteriore passo in avanti nelle nostre strategie di sostenibilità”.
Gli altri protagonisti nella discussione sono stati Laura De Gara, Preside della Facoltà Dipartimentale di Scienze e Tecnologie per l’Uomo e l’Ambiente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, che ha sottolineato come la qualità e la sostenibilità dei prodotti beneficino della collaborazione tra il mondo della ricerca e dell’industria e Francesco Pugliese, Presidente GS1 Italy, che ha evidenziato come la standardizzazione delle informazioni sia essenziale per favorire un reale approccio alla sostenibilità e come la tecnologia possa essere un abilitatore che dà senso e concretezza al legame finora solo affettivo tra consumatore e marchio.
Il secondo panel "Eccellenza della filiera e tutela del made in Italy" ha messo quindi a confronto i rappresentanti della filiera produttiva e della politica con alcuni dei partner di Campus Peroni con l’obiettivo di individuare le priorità di intervento per difendere e valorizzare la qualità delle produzioni made in Italy e favorire l’innovazione.
Ad aprire la discussione Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura ed Ettore Prandini, Presidente Coldiretti che ha dichiarato "Affinché la sostenibilità in agricoltura diventi elemento centrale di competitività - ha dichiarato è necessario colmare il gap strutturale tra analisi, elaborazione, attuazione e monitoraggio delle politiche di sviluppo all’interno delle diverse fasi, dalla programmazione alla realizzazione degli interventi, con un’attenzione particolare alle potenzialità delle innovazioni per l’impiego di strumenti e tecnologie digitali. La Formazione per la Ricerca e per il trasferimento tecnologico in agricoltura, potranno contribuire a raggiungere la sostenibilità del sistema agricolo e agroalimentare nazionale, se accompagnate da una concreta transizione istituzionale".
La parola è quindi passata a Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti, che ha affermato: “L’agricoltura italiana è già la più green d’Europa grazie alla leadership conquistata per valore aggiunto, sostenibilità e qualità; un primato che sostiene anche il nostro export e che può essere ulteriormente valorizzato per conquistare nuovi mercati. Ora però, per fare un vero salto di qualità sulla sostenibilità è necessario fare un discorso complessivo a livello di Paese e agire non solo sul comparto agricolo. Occorre un ragionamento ampio che incida anche sul sistema logistico integrato consentendo ai prodotti di arrivare in modo sostenibile sulle nostre tavole. Essenziale inoltre ricominciare a investire con decisione su formazione e ricerca, vitali per il futuro del sistema produttivo”.
Sono poi intervenuti Maria Spena, Vicepresidente Commissione Agricoltura, Camera dei deputati che ha sottolineato come la politica svolga un ruolo fondamentale nel supportare il mondo della filiera nella sfida della Rivoluzione Green prevista dal piano Next generation EU, aumentando la competitività dell'agroalimentare italiano; Michele Pisante, Professore ordinario di Agronomia Università degli studi di Teramo che ha parlato della sostenibilità in agricoltura come elemento centrale di competitività e offerto una panoramica delle principali sfide del settore, riconosciute sia a livello dell’Unione Europea che a livello mondiale, per la gestione razionale degli agro-ecosistemi mediante approcci multidimensionali. A chiudere il panel Ombretta Marconi, Professoressa associata Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, Università degli Studi di Perugia e Vicedirettore del CERB che ha parlato dell’importanza della ricerca, della sperimentazione e dell’innovazione per l’aumento della qualità delle materie prime nella filiera della birra.
L’evento è stato realizzato in media partnership con Ansa; tutti i materiali sono disponibili a questo link.
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A cura di Matteo Cioffi
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