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01 Giugno 2023Giunto alla 57° edizione, anche quest'anno Asiagofestival inonderà di musica l'Altopiano dei Sette Comuni nella seconda settimana di agosto. L’evento nasce negli anni Sessanta da un’iniziativa di Fiorella Benetti Brazzale, madre di Gianni, Piercristiano e Roberto Brazzale oggi a guida dall’azienda omonima, con sede a Zanè in provincia di Vicenza.
STORIA DELL’ASIAGOFESTIVAL
Del resto, la storia del festival si lega strettamente alla personalità della sua fondatrice: infatti Fiorella Benetti Brazzale è stata organista, concertista e compositrice, e nella sua vita ha insegnato al Conservatorio B. Marcello di Venezia, fondato l’Istituto Musicale Città di Thiene, diretto il Conservatorio A. Pedrollo di Vicenza ed è stata organista titolare della Cattedrale di Padova.
Con l’appoggio della Parrocchia di S. Matteo di Don Antonio Bortoli, si è proposta di contribuire alla difesa e alla diffusione della cultura musicale invitando sull’Altopiano alcuni tra i migliori interpreti e gruppi italiani e stranieri. Sono nati così i primi cicli concertistici che hanno visto crescere, anno dopo anno, un pubblico formato da villeggianti e da locali, che affluiscono stagione dopo stagione sempre più numerosi. Con tenacia e dedizione, i cicli concertistici di Asiago, ad ingresso libero, diventano negli anni Settanta uno dei punti di riferimento nazionali della musica sacra organistica e corale, anche grazie alle caratteristiche dell’organo Ruffatti e dello stesso Duomo di S. Matteo.
I PRIMI ANNI
Nel frattempo, sono ospiti della città centinaia di interpreti, tra cui solisti del calibro di Luigi Sessa, Fernando Germani, Wolfango Dalla Vecchia, Luigi Ferdinando Tagliavini, Peter Planjavski, Alessandro Esposito, Lukas, Gaston Litaize, Stefan Klinda, Julius Berger, Wolfgang von Karajan, o gruppi quali i Solisti Veneti o l’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto, per citarne solo alcuni. In virtù della sua particolare sensibilità, Fiorella Benetti Brazzale dedica molta attenzione alla composizione e all’improvvisazione, nonché alla difesa del patrimonio della musica tradizionale locale di origine ‘cimbra’, realizzando altresì vari corsi di composizione, improvvisazione e perfezionamento interpretativo.
A partire dai primi anni Ottanta don Fernando Pilli, direttore del Coro della Cattedrale di Padova, inizia ad affiancare la Benetti nell’ organizzazione del Festival; in quegli anni vengono allestite ed eseguite varie opere musicali, specialmente oratori, che incontrano un grande favore di pubblico. Asiagofestival si estende così su tutti i Comuni dell’Altopiano arrivando a offrire quasi cinquanta concerti nell’arco dei mesi estivi, riuscendo in tale contesto a dare spazio anche a giovani interpreti e a formazioni locali, che si alternano a nomi già affermati in campo internazionale.
GLI AMICI DELLA MUSICA DI ASIAGO
Questo grande patrimonio culturale rischia di andare perduto quando Fiorella Benetti Brazzale muore prematuramente nel 1992 a causa di un arresto cardiaco che la colpisce nel Duomo di Asiago proprio al termine di un concerto. Consapevoli dell’enorme lavoro e della passione impiegati da Fiorella Benetti Brazzale nel proprio progetto, dopo la sua scomparsa, gli amici del Festival sentono di non poter lasciar disperdere una simile ricchezza e di non poter ignorare le insistenti richieste dell’affezionato pubblico. Viene così fondata nel 1993 la ‘Associazione Culturale – Amici della Musica di Asiago’, intitolata alla fondatrice. Julius Berger, violoncellista di fama mondiale e personaggio di particolare levatura culturale, offre entusiasta la propria disponibilità alla direzione artistica di un Festival che continui la tradizione e lo spirito della sua fondatrice: in tal modo Asiagofestival riesce a continuare senza interruzioni. L’attività di Berger consente di intensificare i rapporti con la Sommerakademie del Mozarteum di Salisburgo e con molti artisti di valore internazionale, sia italiani che stranieri; inoltre, grazie alla ristrutturazione della sala dell’ex Cinema Grillo Parlante, è possibile sviluppare il filone cameristico, molto apprezzato dal pubblico.
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A cura di Matteo Cioffi
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