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25 Novembre 2024Fiere di Parma punta sulla spirit industry ed entra nel capitale di Roma Bar Show. Confermando la sua vocazione di polo multi-settore - si legge in una nota stampa - Fiere di Parma punta a un ulteriore boost di crescita diversificando le sue aree di influenza e abbracciando l’arte del bere e miscelare liquori e spirits, un settore che, a livello globale, nel 2024 ha raggiunto un valore stimato di circa 1.800 miliardi di euro, con previsioni di crescita del 6% fino al 2028, momento in cui potrebbe superare i 2.400 miliardi di euro.
«La sinergia tra Roma, Milano e Parma consentirà di portare nuova linfa vitale a un settore da cui ci si attende una solida crescita soprattutto off trade e a livello internazionale e di offrire una piattaforma innovativa, globale e versatile al settore, partendo dall’Italia e puntando alla leadership continentale - spiega Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma -. Se l’evento ‘verticale’ romano compete direttamente con i suoi omologhi di Berlino e Londra, attraverso questa operazione anche TuttoFood (ed. 2025 e 2026) e Cibus 2027, acquisiscono una rappresentatività distintiva rispetto alle manifestazioni con cui si confrontano ovvero Anuga e Sial».
Dal canto suo Roma Bar Show, con questo accordo strategico, mira ad affermarsi come punto di riferimento in un processo di industrializzazione. «L’ingresso di Fiere di Parma è stato il frutto di una lunga trattativa fortemente voluta nell’ottica di affermare, nel prossimo futuro, la manifestazione quale primo appuntamento a livello mondiale - aggiunge Andrea Fofi, ceo di Roma Bar Show -. Siamo certi che la presenza di un player come Fiere di Parma ci consentirà di posizionare il progetto e la città di Roma come unici protagonisti del settore da qui ai prossimi anni. Questa è la dimostrazione che la promozione, la valorizzazione e la diffusione della cultura del bere attraverso un approccio basato sull’interazione tra business può essere vincente».
IL MERCATO DELLA MIXOLOGY IN EUROPA E IL RUOLO DELL’ITALIA
Il mercato della mixology, on e off trade, in Europa vale 465 miliardi di euro, in crescita prevista al 2028 del 4%, che porterebbe la cifra vicina ai 580 mld di euro. In particolare, dal punto di vista dei consumi, Germania, Regno Unito, Francia, Spagna e Italia detengono da soli oltre il 50% del mercato complessivo, cui contribuiscono con circa 325 miliardi di euro: ciò rende il nostro continente l’area geografica di riferimento per gli operatori del settore.
L’Italia rappresenta il quinto mercato a livello europeo per consumi, con 35,6 miliardi di euro e una crescita media composta attesa al 2028 del 2,9% (che porterebbe la cifra a 41 miliardi di euro). Dal punto di vista della produzione, Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Spagna contribuiscono per oltre 40 miliardi di euro, con l’Italia al secondo posto tra i Paesi top Europei per produzione combinata nei segmenti “spirits” e “sparklingwine”.
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