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23 Luglio 2014L’“Operazione Serial Kitchen – Showcooking Intergenerazionali Itineranti” è partita il 18 luglio e andrà avanti, a cadenza settimanale, fino al 4 settembre. Si tratta di una serie di cene che si terrà in alcuni ristoranti della provincia di Foggia, in cui un anziano e un ragazzo (talvolta nonno e nipote) prepareranno in pubblico un piatto tipico e converseranno di cucina e saperi tradizionali. L’attività nasce nell’ambito del progetto Fork in progress, finanziato dal programma della Regione Puglia Principi Attivi, il cui obiettivo finale è l’apertura, a Foggia, di un ristorante di cucina narrativa.
“Gli scopi di tutta l’operazione sono molteplici” spiega Luana Stramaglia, fondatrice di Fork in progress. “Cerchiamo di proiettare nel futuro, mettendole in relazione fra loro, le due categorie che per motivi diversi ne sembrano più escluse: gli anziani per motivi anagrafici e i giovani perché fanno fatica a immaginarlo. Per gli anziani – coinvolti attraverso delle associazioni della Terza Età – si tratta di un’opportunità di invecchiamento attivo: anziché passare le giornate davanti alla televisione hanno la possibilità di entrare in cucina e di raccontarsi agli altri. Per i ragazzi – che frequentano l’istituto alberghiero – è un’occasione di educazione informale che integra l’istruzione scolastica, di per sé abbastanza standardizzata. Un’ulteriore obiettivo è la trasmissione di saperi legati alla tradizione gastronomica, trasmissione che coinvolge sono solo gli anziani e i giovani partecipanti al progetto ma anche tutti gli avventori che partecipano alle cene. Attraverso il ristorante si arriva a tutti: in questo modo si sviluppa il cosiddetto capitale sociale”.
Il ristorante di cucina narrativa verrà aperto da Luana e da sua sorella Tania (entrambe hanno meno di trent’anni). Al finanziamento pubblico si aggiungerà un investimento personale delle due sorelle, e persino un “crowdfunding” per l’acquisto della cucina.
“Al ristorante accadrà qualcosa di un po’ diverso. Non uno showcooking ogni sera, ma un dialogo costante fra sala e cucina. Il locale sarà abbastanza piccolo, con la cucina a vista. La cuoca interagirà con un “nonno” e un “nipote”, e gli avventori assisteranno a questa interazione. Il gruppo di lavoro c’è già: la cuoca e sei coppie di anziani e giovani, tutti provenienti da un laboratorio di narrazione autobiografica tenutosi nei mesi scorsi e gestito da una tirocinante della facoltà di Scienze della Formazione”.
PANE E CULTURA
Una rubrica di Giuliano Pavone
A chi dice che con la cultura non si mangia rispondiamo proponendo settimanalmente un'esperienza che mette in relazione in modo profittevole e innovativo il mondo della cultura e dello spettacolo da un lato e quello del pubblico esercizio dall'altro. Format, eventi, libri e personaggi per cibare il corpo e la mente.
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A cura di Matteo Cioffi
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