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26 Febbraio 2016Dall’esperienza di CIR Food a Expo 2015 nasce il docufilm "Expo sotto la superficie" del regista Andrea Segre, noto al pubblico per opere come "Io sono Li" e "La Prima Neve". Durante l'esposizione milanese CIR food, impresa leader in Italia nei servizi di ristorazione collettiva, ha servito 4 milioni di visitatori nei suoi 20 ristoranti. Nel film documentario, Segre ha catturato la ricchezza di questa esperienza mettendo a fuoco il protagonista indiscusso, il cibo. Ciò che emerge è il racconto dei valori sociali e culturali dell’alimentazione, con uno sguardo cinematografico all’esperienza delle persone che a vario titolo hanno animato questo grande evento.
Dietro le quinte di Expo, infatti, il regista ha svelato il senso di cura per il cibo espresso dall’impegno e dalla passione dello staff di CIR food, 500 persone impegnate per 184 giorni a dare forma concreta ad un’alimentazione non solo sana ma anche sostenibile per il pianeta. Un impegno riconosciuto anche dal Premio assegnato a Expo dal Ministero dell’Ambiente per la sostenibilità, ottenuto da CIR food per aver saputo coniugare efficienza e tutela dell’ambiente. La volontà di CIR food, attraverso iniziative culturali come il docufilm "Expo sotto la superficie", è di contribuire a tenere alta l’attenzione sulle tematiche più importanti dell’Esposizione Universale, come la lotta allo spreco, la sostenibilità ambientale, la tutela della biodiversità e la sicurezza di un’alimentazione sana per tutti.
“Consapevole di aver partecipato a un’esperienza non convenzionale, CIR food ha voluto produrne una testimonianza artistica, affidandola a un regista fra i più sensibili e capaci, Andrea Segre”, spiega Giuliano Gallini, direttore marketing di CIR food raccontando la genesi del film: “Nutrire il presente per costruire il futuro significa promuovere la cultura come dimensione propria dell’attività imprenditoriale e non come mero mecenatismo. Per abitare il futuro facendo ristorazione nel presente, oltre a grandi capacità manageriali, servono profondità culturale e consapevolezza del ruolo sociale del cibo. E’ per trasmettere valori come questi – conclude Gallini – che abbiamo prodotto questo film, rivolto in modo particolare ai nostri undicimila dipendenti, che ogni giorno difendono la qualità del cibo come diritto per tutti, un pilastro della nostra impresa che ci rende forti e orgogliosi di farne parte”.
Per il cinema italiano parlare di cibo non è una novità, anche se in questa occasione è la prospettiva a cambiare. Non più solo una fotografia dei gusti e delle tendenze di oggi, ma un’indagine “sotto la superficie” per capirne i risvolti culturali e sociali. Al di fuori dei riflettori, il film Expo sotto la superficie prende così le distanze dal cibo vissuto come spettacolo per restituirlo alla sua dimensione più essenziale.
“I grandi eventi come Expo - commenta il regista Andrea Segre - sono centrali nella società globale, ne accompagnano la corsa e ne disegnano spesso la frenesia. Avere la possibilità di fermare il tempo di un grande evento e di indagarne il processo di costruzione e distruzione mi è sembrata un'occasione da non perdere per un documentarista. Perché fare cinema documentario significa non guardare solo la superficie, ma provare a capire cosa c’è dietro e dentro ad essa”.
Alla presentazione del film ha preso parte Massimiliano Tarantino, segretario generale di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, che ha sottolineato: “La legacy di Expo Milano 2015 risiede nella forza del messaggio e nel metodo che lo ha determinato. Il percorso della Carta di Milano ci insegna che un metodo basato sulla condivisione delle competenze e il reciproco ascolto è possibile e, soprattutto, fonda le basi di uno sviluppo sostenibile e responsabile. Milano può e deve essere capitale globale delle soluzioni e della formazione per uno sviluppo sostenibile e responsabile”. La Carta di Milano, promossa da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e Expo 2015 attraverso i centri di ricerca di Laboratorio Expo, rappresenta la vera eredità culturale di questa esposizione universale. Con oltre un milione di firme raccolte, ha il compito di coinvolgere cittadini, imprese, istituzioni e associazioni in un impegno concreto che garantisca le generazioni future di poter godere del diritto al cibo.
Sinossi
L’opera nasce con l’intento di mettere in scena la materializzazione e dematerializzazione di Expo, attraverso l’uso di due linguaggi cinematografici: il time lapse e lo slow motion. Dalle immagini velocizzate che mostrano la nascita di intere strutture a quelle che catturano al rallentatore gli istanti di Expo, il regista viene attratto dai volti delle persone, dalle loro storie “lente” che intrecciano e danno vita alla velocità di un grande evento. Nell’esito finale, quindi, il regista sposta lo sguardo dalle strutture alle persone, invitando lo spettatore a una riflessione profonda sul grande protagonista di questa Esposizione Universale, il cibo, ispiratore di una riflessione utile e necessaria: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Perché il cibo è anche altro. È cogliere l’occasione di fermarsi, di rallentare, di liberare il pensiero per tornare a pensare, a riflettere; è attivare i sensi, aprire delle finestre sul mondo e accettare le diversità.
Credits
Titolo: Expo sotto la superficie
Regia: Andrea Segre
Durata: 23’
Fotografia: Matteo Calore e Simone Falso
Assistente alla regia: Laszlo Rinaldi
Suono in presa diretta: Alberto Cagol
Timelapse: Simone Falso
Organizzazione: Emanuela Minasola
Postproduzione audio: Alberto Cagol
Musiche: Alberto Cagol e Lorenzo Bonarini
Montaggio e Postproduzione Video: Davide Vidale
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A cura di Matteo Cioffi
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