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10 Luglio 2016Silvano Samaroli, classe 1939, è uno dei più esperti conoscitori di whisky al mondo. Ha appena pubblicato il saggio Whisky eretico per la Giunti Piattoforte, per raccontare la sua visione eterodossa del whisky, nonché per fornire una descrizione pratica e strumentale dell’argomento. E ora racconta a MixerPlanet la vera scoperta che ha fatto in questi anni. E perché, nel bere miscelato, il Bourbon piaccia più del whisky scozzese.
Samaroli, secondo lei in Italia qual è il livello medio di conoscenza del whisky?
Medio. Mi spiego: in passato gli italiani sono stati i più grandi cultori, degustatori e collezionisti di whisky scozzese. Ne hanno capito la portata e l'unicità, ne sono stati promotori e custodi. Ma oggi, per quanto lo Scotch debba molto al mercato italiano, abbiamo perso il primato. Gli orientali sono consumatori più attenti di noi e con una superiore capacità di spesa. Risultato? Hanno fatto man bassa delle preziose riserve giacenti nei magazzini scozzesi.
Stesso discorso anche per gli operatori del settore?
Sì. Nonostante sia cresciuto l’interesse per il mondo del whisky, la conoscenza generale è più superficiale. Perché? Io credo che la ragione sia legata alla perdita di qualità del whisky. Chi non può fare confronti con il passato spesso crede di bere un distillato straordinario mentre invece, senza saperlo, sta bevendo uno spirit molto modesto. Diciamolo: oggi mancano prodotti con le capacità espressive del passato. Tanto che alcune bottiglie sono diventate delle icone e alle aste raggiungono cifre incredibili. Per rendere l’idea: un mio malto degli anni ottanta è stato battuto per oltre 10.000 euro.
Oggi c’è la moda del whisky giapponese. Cosa ne pensa?
È vero, risulta più apprezzato di quello scozzese. Personalmente trovo che sia estremamente gradevole e che tecnicamente sfiori la perfezione, ma che manchi di anima e personalità.
Molti bartender scommettono che il whisky, in particolare il Bourbon, tornerà in voga nel bere miscelato trainato da cocktail come il Manhattan. È d’accordo?
Non sono un esperto di trend. Di certo il bourbon è più facile da miscelare rispetto al whisky scozzese. Detto questo, solo per quello che concerne il whisky si considera che gli assemblaggi siano inferiori al prodotto singolo.
Parliamo del referendum sulla Brexit. Che conseguenze prevede sul mercato del whisky?
Difficile fare ipotesi: nessuno sa veramente che cosa accadrà. Al momento la sterlina sta perdendo valore, se la situazione perdurasse probabilmente quindi diventerà più conveniente acquistare whisky.
La sua ambizione ancora da realizzare?
Creare il whisky migliore di Scozia, vale a dire il migliore del mondo, con un assemblaggio di puro malto prezioso e raro.
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