29 Luglio 2013
L’intrattenimento serale e notturno ha ormai abbattuto ogni barriera: temporale, logistica, territoriale.
I cosiddetti Festival EDM, ovvero dedicati alla musica elettronica e quindi i loro massimi esponenti, ergo i deejays, impazzano ovunque, dagli Stati Uniti all’Australia, dall’Europa dell’Est alla Corea. E l’Italia? Storicamente l’Italia non è proprio la miglior location per eventi di questo tipo, per una serie di motivi che magari elencheremo ed approfondiremo in altra sede.
In sintesi? Le difficoltà burocratiche e territoriali, la difficile reperibilità di sponsor e l’altrettanto difficile coinvolgimento di istituzioni e media. Per fortuna – però – qualcosa si muove. Eventi da migliaia e migliaia di persone iniziano a svolgersi anche nella nostra Penisola: basti pensare al Time Warp, tenutosi alla Fiera di Milano/Rho e già prossimo alla sua terza edizione (Fiera Milano/Rho 29 settembre 2013) e al Sensation, approdato per la prima volta in Italia lo scorso 13 aprile all’Unipol Arena di Bologna.
Un successo da tutto esaurito, a dimostrazione che anche in Italia si possono e si devono concepire appuntamenti di questo livello.
L’approccio, però, deve essere quello dei grandi concerti, dei musical, di show epocali come il Cirque du Soleil, non certo della serata in discoteca dove si pensa di risolvere il tutto con un dj guest magari bollito e quattro post sgrammaticati su Facebook.
Ne parliamo con Massimo Fregnani, già capace di importare e produrre in Italia Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante, per tacere dei suoi trascorsi con Arturo Brachetti e Cirque du Soleil. Fregnani ha importato ed organizzato Sensation in Italia.
Fregnani, quanto tempo è stato necessario per organizzare il primo Sensation in Italia?
I primi contatti con Sensation International (la casa madre è olandese – ndr) sono avvenuti tre anni fa. Il progetto è stato fattivamente schedulato e pianificato oltre un anno fa.
Quali garanzie vanno fornite ad una produzione di questo tipo per ottenere il loro approval?
Il contratto sottoscritto con la produzione olandese consta di 380 pagine e di otto manuali che regolamentano capillarmente tutto lo spettacolo, dall’utilizzo del brand ai vestiti delle hostess.
Come vengono ripartiti i compiti tra organizzazione olandese e quella italiana?
Gli olandesi si occupano principalmente di tutto ciò che sia inerente la parte artistica e alla produzione dello show che possiede le medesime caratteristiche dell’evento presentato in anteprima all’Amsterdam Arena, lo stadio di calcio dell’Ajax, nel luglio del 2012.
L’organizzazione italiana mette in opera tutti i servizi volti a realizzare l’evento nella sede prescelta, mantenendo gli standard del format internazionale, dalla sicurezza agli appendimenti e al riggeraggio (audio e luci), dalla distribuzione della corrente all’allestimento del palco e delle aree circostanti.
Differenze e similitudini tra l’organizzazione di un musical e di un evento quale Sensation?
Un musical e Sensation differiscono sostanzialmente in tutto, eccetto due elementi.
Il fine, ovvero la soddisfazione e il coinvolgimento emotivo del pubblico ed il mezzo, ovvero la costante ricerca di tecnologie d’avanguardia finalizzata alla realizzazione di un prodotto innovativo.
Personale coinvolto e pubblico presente?
Il pubblico presente: 13mila spettatori. Staff: 700 maestranze divise nei diversi comparti, di cui 250 impegnate nella sicurezza e un centinaio facenti capo al servizio sanitario.
Prossimi step?
Vogliamo dare continuità al Sensation, ospitandolo nuovamente nel 2014. Sempre all’Unipol Arena di Bologna; porteremo il nuovo spettacolo Into The Wild, che sarà presentato in anteprima ad Amsterdam il prossimo sabato 6 luglio. U
Sensation nasce nel 2000 ad Amsterdam, e viene da allora organizzato dalla società ID&T, la stessa che organizza quello che viene considerato il festival dance più importante al mondo, il Tomorrowland, in scena tutti gli anni a fine luglio in Belgio. La caratteristica principale, e che subito salta all’occhio, di Sensation è di sicuro il dress code bianco, obbligatorio per tutti i partecipanti. Le direttive in tal senso, prima di ogni evento, sono charissime: “Abito tutto bianco”. Riportiamo testualmente quanto comunicato prima del Sensation italico. “Il codice di abbigliamento bianco significa che la parte superiore e inferiore devono essere di colore bianco. Si possono indossare magliette con stampe di piccole dimensioni, scarpe e accessori possono essere di un altro colore. Jeans di colore diverso dal bianco non sono ammessi.
Le giacche invernali possono non essere di colore bianco, dal momento che saranno lasciati negli armadietti. Coloro che non riescono a seguire il codice di abbigliamento non saranno ammessi alla zona dell’evento”.
Nel frattempo non resta che archiviare la prima edizione di Sensation come un successo da ogni punto di vista. Non soltanto per il sold out, ma anche e soprattutto per l’organizzazione, davvero impeccabile sotto ogni punto di vista, così come la comunicazione pre e post evento è stata seguita in ogni dettaglio. Indicativa il tal senso la conferenza stampa/seminario di presentazione di Sensation, svoltasi a marzo a Bologna ed intitolata “Sensation: marketing e musica - il successo di un format internazionale che restituisce alla musica il suo ruolo di linguaggio universale per eccellenza”.
In tal circostanza si è evidenziato anche e soprattutto come appuntamenti quali Sensation diventino icone per le città ospitanti e le zone circostanti, generando indotti in termini turistici, di immagine e di consumi. Un aspetto che forse viene trascurato quando si storce il naso di fronte ad eventi di questo tipo. Siamo pur sempre nel paese dove una delle più grandi rockstar mondiali di tutti tempi, Bruce Springsteen e la sua organizzazione italiana, sono stati denunciati dai residenti di San Siro per il “rumore provocato nei dintorni”. In Italia tutto risulta sempre più difficile che altrove, per fortuna esiste ancora qualcuno che non si fa intimorire da quelle che a volte appaiono autentiche fatiche di Sisifo.
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A cura di Matteo Cioffi
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