16 Marzo 2014
Nell'ultima edizione dell’album di Mika, “The Origin of Love”, terzo della sua carriera, non solo si mette in evidenza il singolo “Celebrate”, scritto dallo stesso artista a quattro mani con Pharrell Williams: finiscono sotto la lente di ingrandimento anche i lavori firmati da William Orbit, FrYars, Greg Wells (Katy Perry, Adele), Klas Ahlund (“Body Talk” di Robyn). E soprattutto Benny Benassi, che è presente con il remix di “Stardust” (brano cantato con Chiara Galiazzo). Dopo le collaborazioni con Jovanotti e Ligabue, il team Benassi si conferma nel mondo del pop di casa nostra e non solo. Mika così rende ancora più solido il suo rapporto con una musica da ballo maggiormente elettronica e concretizza un feeling con il nostro Paese. Mentre i maligni chiosano sul suo declino nel Regno Unito e una sua ricerca di una seconda giovinezza in Italia, lui fa spallucce.
“Per me il vostro è il miglior paese del mondo, perché riesce a conservare una sua identità. Prendete il Libano: è un paese sospeso; prendete la Francia: ha tanti soldi ma anche una grave crisi d’identità. L’Italia invece coltiva i suoi miti, ha un’eredità culturale e popolare. E questo secondo me è già un buon antidoto per sconfiggere la crisi”.
Integrato come non mai nella Milano che tutto riceve e consuma, Mika fa il proprio ingresso dalla porta di un reality, il reality X Factor, e non quella di servizio. Ha i modi garbati, la popstar. Sfiora il sarcasmo, affonda nella dolcezza, manda in visibilio le donne come un principe azzurro mancato o come un eroe di altri tempi. La blogger Selvaggia Lucarelli gli ha dedicato persino un profondo pensiero via social. Inseritosi immediatamente nelle dinamiche del talent, ha divertito
divertendosi, dimostrando, cosa non da poco, anche una notevole padronanza della lingua italiana. “Mi piace fare tutto in fretta, e dunque ho imparato l’italiano con la stessa velocità di sempre, con un’insegnante che mi ha seguito nel tour (mondiale)”. Perennemente in modalità multitasking (“riesco a fare molte cose insieme”), Mika in fondo non è mai stato un grande innamorato della tivù.
“Tuttavia non dimentico di essere un artista pop, dunque per me le cose intellettuali, alienanti e trash hanno lo stesso livello d’interesse”. Numerose le collaborazioni di Mika con i dj più famosi del mondo. Ult imo benassi che firma il remix di stardust. Ha sempre accettato le sfide, anche le più ardue e strane. Se non crea, se non scrive canzoni “a getto continuo”, dice di poter diventare anche “una statua di cera o una bambola assassina”. Ha sempre accettato le sfide, Mika. Dalle ardue, alle più strampalate. Gli piace fare tutto e in fretta. E dire anche tutto quello che gli passa per la testa. “Non sono mai stato pazzo dell’Extra Factor. Perché alla fine dello show magari uno ha voglia di andare a dormire. O magari, come me, di andare a bermi una birra”.
Riempie i centri commerciali, Mika. È ormai un brand molto forte in Italia. La gente assedia le cittadelle della GDO e fa file interminabili per un autografo e una foto. Non si è fatto mancare neppure un bel giro tra i vari MediaWorld e Saturn per presentare il suo “Songbook Vol. 1”. Palchi quasi improvvisati allestiti a ridosso di scaffali zeppi di cd a sostenere una campagna promozionale più che massiccia organizzata da Universal Music Italia. Nell’era di Internet, il contatto con le persone conta ancora di più. “Alla fine le reazioni degli uomini sono sempre le stesse, comunque. La tecnologia cambia le abitudini, non le persone”.
Coming out e pop contemporaneo. A proposito della dichiarazione in merito al proprio coming out, Mika non nutre alcun dubbio. Chi insinua che sia stata un’operazione di marketing, “beh, dice una... fesseria. Ho aspettato tanto tempo perché non ero pronto”. Ma queste sono solo quisquilie. Anzi, pura privacy. “Aggiungo però che è solo attraverso la mia musica che ho trovato la forza di venire a patti con la mia sessualità al di là dell’argomento dei miei testi. Questa è la mia vita reale”. E privata.
X Factor: Mika vince nello stile. Non avrà trionfato con la sua Violetta (che in finale si è aggiudicata il terzo posto), tuttavia secondo un sondaggio condotto da Showroomprive.it, sito di vendite private specializzato nel settore fashion, Mika è stato il personaggio meglio vestito di sempre fra giudici e conduttori che hanno accompagnato i talenti canori nella storia di X Factor Italia (ora volato in Francia come giudice per The Voice). Il cantante anglolibanese ha totalizzato il 29,5 per cento delle preferenze degli italiani (su un campione di 1000 persone). Nonostante l’eclettismo di Morgan (24,1 per cento). Mika ha stracciato la concorrenza mettendo alla berlina non solo Simona Ventura, ma anche Anna Tatangelo, Mara Maionchi e Francesco Facchinetti.
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