20 Marzo 2014
I locali da ballo minacciano di tramutarsi nei tanti esercizi mascherati da discoteche. Un paradosso, non una provocazione, questa, che vedrebbe a breve, entro la fine del mese di aprile, oltre 2700 licenze tornare sui tavoli di chi le ha rilasciate nel corso degli anni. La decisione discussa ieri a Firenze nell’assemblea Silb (Sindacato Italiano Locali da Ballo), aderente a Fipe-Confcommercio, è figlia di una protesta maturata a causa della mancanza di provvedimenti per combattere il proliferare di soggetti che organizzano feste danzanti non autorizzate. Che rappresentano una concorrenza sleale per le imprese regolari.
"Quando il ballo viene organizzato all’interno di masserie, castelli, agriturismi, bed & breakfast, alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari, senza che questi abbiano le autorizzazioni necessarie, alora siamo di fronte a un’anomalia insostenibile", ha detto il Presidente del Silb Maurizio Pasca. "Il comparto ormai fiaccato dalla crisi economica da cui il Paese ancora non riesce a uscire".
Un miliardo di euro è la somma che ammonta nel giro di affari degli abusivi e ben superiore agli 850 milioni di euro del volume d’affari legale. La congiuntura economica pesa tantissimo e porta alla chiusura di troppe imprese regolari e al collasso degli investimenti e dell’indotto dell’intrattenimento notturno e dell’occupazione che attualmente conta più di 50mila addetti.
Sappiamo benissiimo che il giro di affari abusivo si tramuta in un’evasione o un’esenzione da regimi di tassazione e imposte che arreca un danno allo Stato stimato in 140 milioni di euro a cui si dovrebbero aggiungere i 120 milioni di mancato gettito se i locali serali riconsegnassero le licenze. Nel caso dei circoli privati, poi, per svolgere attività di somministrazione non è vincolante possedere i requisiti professionali.
Inoltre, le persone frequentano luoghi privi spesso delle più elementari condizioni di igiene e sicurezza.
"Mi riesce difficile pensare a una festa con ottocento persone dentro una villa antica sprovvista di uscite di sicurezza con maniglioni antipanico", ha aggiunto Pasca.
Così le imprese italiane aderenti al Silb hanno riflettuto e deciso di trasformarsi in circoli privati. Questi ultimi sono esenti da Ici-Imu, Irpef e Iva, godono di una riduzione sui diritti Siae e non sono obbligati a rilasciare lo scontrino fiscale all’ingresso o per le consumazioni, tantomeno a a tenere un registro di cassa.
"I requisiti professionali sono importantissimi per chi gestisce un intrattenimento danzante. Il gestore del locale deve essere in grado di gestire una massa di persone. La situazione può degenerare come spesso accade nelle feste prive di controlli. Solo chi ha una formazione professionale adeguata può prevenire l’insorgere di problemi. Invece qui siamo al punto che basta avere uno scantinato o una struttura in disuso, magari anche fatiscente, e si organizza una discoteca abusiva", ha poi concluso Pasca.
Info su www.silb.it
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