12 Aprile 2014
Dagli albergatori riccionesi parte la bordata, stoppata e rimandata al mittente dal Silb, il Sindacato Italiano Locali da Ballo. Tutto è nato dall'ormai celebre lettera inviata dall'Aia al Prefetto di Rimini Palomba e al Sindaco di Riccione Pironi, in cui gli albergatori chiedono interventi in zona Marano contro il degrado causato dalla presenza massiccia di prostitute.
"Sesso in spiaggia, prostitute mezze nude che ammiccano al cliente in strada", ma anche una stilettata rivolta ai gestori delle discoteche da spiaggia, la cui gestione viene considerata "sconsiderata" da parte degli albergatori. L'accusa velata è quella di convogliare individui che contribuiscono al degrado della zona. Arriva così la risposta del Silb, per voce del Presidente regionale Indino. "I locali fungono invece da argine nei confronti dell'illegalità", spiega Indino. "Presidiano il territorio, creano importanti flussi di persone, illuminano, impiegano personale di vigilanza che controlla l’intera area". Per Indino i gestori dei locali non sono carnefici, ma vittime del "degrado delle colonie e le problematiche create dai balordi che le frequentano".
Questa la nota stampa integrale diramata a firma di Gianni Indino.
“Pur nella condivisione delle preoccupazioni manifestate dall’Associazione Albergatori di Riccione in merito al dilagare del fenomeno della prostituzione in strada, non posso che esprimere profonda amarezza per l’ennesimo attacco pretestuoso e sconsiderato ai locali del Marano. I locali del Marano fungono da argine nei confronti dell’illegalità, perché presidiano il territorio, creano importanti flussi di persone, illuminano, impiegano personale di vigilanza che controlla l’intera area. I nostri locali sono vittime non carnefici, perché subiscono il degrado delle colonie e le problematiche create dai balordi che le frequentano. Per tali ragioni, abbiamo proposto all’Amministrazione e alle altre categorie economiche un protocollo in cui i locali del Marano si impegnano a garantire, tra le altre cose, un maggiore presidio del territorio, più personale di sorveglianza, maggiore illuminazione dell’area e l’utilizzo di telecamere anche nelle aree esterne dei locali. Un protocollo che trova tutti d’accordo, con qualche riserva proprio degli Albergatori che, tuttavia, speriamo sciolgano, affinché da legittime preoccupazioni si passi a soluzioni concrete, da mettere in campo urgentemente per il bene della città”.
Info su www.silb.it
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