17 Settembre 2014
di Dan Mc Sword
Il web e la connessa multimedialità possono regalare frontiere infinite a chi sa farne sapiente uso. Si pensi a come sia cambiata negli anni la fruizione della musica, non più circoscritta alle emittenti radiofoniche e alle tv musicali: ognuno può costruirsi una propria piattaforma internet e diffondere il suo sound senza soluzione di continuità. I top dj lo hanno capito da anni, riuscendo a declinare i propri radioshow nelle più svariate modalità, utilizzando ogni evento e location importanti per trasmetterli in diretta: dal Winter Music Conference di Miami all’Amsterdam Dance Event, senza dimenticare le migliori location ibizenche. Si pensi in particolare al dj olandese Armin Van Buuren: il suo programma ASOT (A State Of Trance, di cui parliamo nelle pagine a fine di questo servizio) è diventato un tour mondiale e dà il nome ad intere arene di rassegne epocali come l’Ultra Music Festival di Miami.
Un programma radiofonico trasmesso in diretta conserva sempre l’indubbio sapore dell’evento; lo stesso può dirsi per le dirette delle serate, in Italia già realizzate da emittenti come m2o e Studiopiù, così come ai tempi che furono rappresentavano un autentico cavallo di battaglia per radio Italia Network.
Il dj e produttore italiano Joe T Vannelli, definito il “guru della house music” dal giornalista Mario Luzzatto Fegiz, di dirette radiofoniche dai club se ne intende parecchio. La sua serata Supalova va in onda tutti i giovedì notte su m2o, la più importante radio dance italiana. Sempre su m2o viene trasmessa la versione italiana di “Slave To The Rhythm”, mentre quella inglese è diffusa in tutto il mondo e velegga verso il prestigioso traguardo delle 450 puntate. Un record di longevità che non ha eguali in Italia e che rende la voce da doppiatore dello stesso Vannelli la più indicata per spiegarci l’utilità delle dirette dalle discoteche.
“Una serata in diretta radiofonica ha i suoi pro e i suoi contro – spiega Vannelli – La musica ha una sua energia unica che può trasmettersi anche a chi si colleghi al web o sia in viaggio in auto, basta non venga sporcata da voci improprie e rumori di fondo disturbanti: il rischio di farne uno spettacolo da luna park c’è tutto”.
Soprattutto in Italia, grazie – si fa per dire – alla figura del cosiddetto vocalist, involutosi nella maggior parte dei casi, da addetto alle segnalazioni per spostare le auto nei parcheggi, a voce recitante frasi sconnesse, fuori tempo e troppo ripetitive. Più interessante, invece, la diretta di un programma radiofonico. “Confermo. Il locale ne ricava un lustro senza pari, così come si crea un’immediata interazione con il pubblico presente, tutti partecipano alla magia data dalla scoperta di nuove tracce musicali, si concorre alla scelta della direzione giusta, che sia in grado di regalare emozioni ed energie inedite”.
Sia chiaro che la discriminante resta la qualità, sempre e comunque. Senza adeguati quattro quarti di nobiltà, una trasmissione in diretta rischia di rivelarsi un’arma a doppio taglio ed avere effetti devastanti. E di qualità in merito se intende come pochi altri Andrea Fiamberti, radio syndicator per NERVO, Steve Aoki, Boy George, Cedric Gervais (recente vincitore dei Grammy Awards, gli Oscar della Musica, ndr) e, da poche settimane, per Joe T Vannelli medesimo.
“Una diretta regala un sapore e un’adrenalina unici – spiega Fiamberti via skype da Londra, dove vive – sapere di dover parlare tra trenta secondi, quando il disco trasmesso sta finendo, è tutta un’altra cosa rispetto ad un programma registrato, sicuramente perfetto ma più freddo. Ne ho avuto recente conferma con le NERVO e la loro prima diretta a Bbc Radio 1 (il primo canale dell’emittente di stato inglese – ndr); non ci sono paragoni”.
Quali i vantaggi di una trasmissione da una discoteca?
"Parliamo di esperienze alquanto interessanti. Il Ministry of Sound, qua a Londra, ospita spesso artisti che registrano i loro set e vanno in onda in diretta su Ministry Of Sound Radio: si dimostrano sempre un grande successo perchè c’è sempre il sottofondo creato dalla comunità dei fans, che conferiscono un’energia in più alla trasmissione. Senza dimenticare che si tratta di uno straordinario veicolo promozionale per il locale coinvolto”. E non si deve essere per forza il Ministry Of Sound per arrivare a tanto. Qualche locale e qualche addetto ai lavori se la sente di impostare un format del genere anche in Italia? Attendiamo serenamente fiduciosi ampie adesioni in merito".
Nel frattempo i network non stanno a guardare. Su tutti la già citata m2o, che sia durante la settimana che nei weekend propone il meglio dei radio-show mondiali: il già citato Armin Van Buuren, Hardwell, Paul Oakenfold, Benny Benassi, Carl Cox e tanti altri ancora fanno parte del palinsesto dell’emittente romana, che ormai veleggia verso i due milioni di ascoltatori. In Rai, in particolare su Radio 2, resiste programma In The Mix curato e condotto dal poliedrico Lele Sacchi, sempre attento alle scene più underground che non a quelle mainstream: niente da fare invece per RaiTunes di Bertallot, non più in onda dallo scorso ottobre, e convertitosi in Casa Bertallot, in onda esclusivamente sul web. Appuntamento ormai istituzionale, Kiss Kiss Clubbing va in onda ogni sabato dalle 21 alle 23, supervisionato da Nello Simioli e speakerato dalla sempre grintosa Isa B. Radio Montecarlo, fedele al motto “Chic ma non impegna”, punta sui guest house con Nick The Night Fly e una fascia notturna dedicate alle sonorità del Buddha Bar di Parigi. La stessa Radio 105, nella sua fascia InDaKlubb, non si fa mancare nè David Guetta nè Bob Sinclar nè le stesse Nervo.
“Cerchiamo di proporre un prodotto a 360° gradi, dove ogni singolo dj contribuisce con il suo stile musicale – spiega Andrea Belli, responsabile di InDaKlubb al quale si affianca Lello Mascolo - Ai radioshow dovrebbero dare la possibilità di dialogare in tempo reale tramite social network e chat, uploadando classifiche, curiosità e notizie. Un’attiva partecipazione degli ascoltatori migliorerebbe le cose, dando sempre più spazio alle dimensione web delle trasmissioni radiofoniche: il nostro gruppo editoriale (Finelco. ndr) possiede dieci canali tematici più sette dedicati a vari artisti. Questo sarà il futuro prossimo. Anche InDaKlubb ha il suo canale personale”.
E a proposito di web, esistono diversi portali in grado di assemblare il meglio mondiale sia dei radio che dei mix show. Basta trascorrere un po’ di tempo sui siti www.livesets.at e www.mixing.dj per avere un panorama completo di quanto viene trasmesso e ballato nei cinque continenti e forse anche nell’intero sistema solare. Il web è una straordinaria opportunità
I link
www.m2o.it/special/slavetotherhythm_reloaded/
www.mixcloud.com/slavetotherhythm/
www.105.net/programmi/scheda/name/105-indaklubb
www.bertallot.com
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