birra
06 Giugno 2018E' stato Richard White, Vice Presidente e Responsabile Sustainability & Procurement di AB InBev Europa, a presentare ufficialmente in Italia gli obiettivi di sostenibilità 2025 della più grande azienda al mondo nel settore birrario. White è stato ospite del Forum “La road map del futuro per il food&beverage” organizzato da Ambrosetti Club, momento conclusivo dei lavori condotti nel 2018 dalla community food&beverage, piattaforma di riflessione sulle più importanti tematiche che riguardano il comparto.
Seguendo una logica circolare, che parte dal seme e arriva al sorso finale, AB InBev ha definito quattro territori nei quali continuare a sviluppare il proprio contributo alla soluzione dei grandi problemi del pianeta: agricoltura intelligente, cura dell’acqua, attenzione al packaging, difesa del clima. Quattro aree di azione che avranno significativi impatti positivi per le comunità in cui le aziende del gruppo operano.
AGRICOLTURA INTELLIGENTE – Oltre la metà del luppolo usato da AB InBev arriva direttamente (o attraverso cooperative/intermediari locali) da agricoltori che lo coltivano nelle aree dove le birre vengono prodotte. L’impegno che AB InBev si assume è quello di affiancare il 100% dei propri farmer diretti affinché abbiano accesso a tecnologie, informazioni, consulenze, best practice e materie prime naturali utili a migliorare la loro performance agronomica, ambientale e finanziaria.
CURA DELL’ACQUA – Come produttore di birra l’acqua rappresenta per AB InBev una commodity, ma è prima di tutto una risorsa chiave per il benessere economico, sociale e ambientale delle comunità in cui sono ubicati gli impianti produttivi. Dopo aver investito per rendere più efficiente l’uso dell’acqua negli oltre 200 impianti nel mondo, il gruppo oggi si impegna a garantire che il 100% delle comunità che vivono in aree di produzione non privilegiate e sotto stress possano godere di maggiore accesso e una migliore qualità dell’acqua. Secondo criteri di miglioramento misurabili.
ATTENZIONE AL PACKAGING – Poiché la responsabilità di un produttore non si ferma certo nel momento in cui la birra viene stappata ma deve arrivare fino all’ultimo sorso, AB InBev si impegna a garantire che il 100% delle sue birre abbia un confezionamento con vuoto a rendere oppure sia prodotto con materiali riciclabili e riciclati. Contribuendo quindi attivamente all’educazione diffusa al riuso, al riciclo e all’eliminazione degli sprechi. Per contribuire alla diffusione di questo processo virtuoso è stato attivato anche uno dei marchi del gruppo, significativamente quello della birra più venduta al mondo: Corona è infatti partner dell’organizzazione internazionale Parley for Oceans in un’operazione di protezione di 100 isole dall’inquinamento marino da plastiche, da realizzare entro il 2020.
DIFESA DEL CLIMA – Il cambiamento climatico è uno dei più gravi rischi che il pianeta sta correndo. Il contributo di AB InBev per arginare questo pericolo è di acquistare entro il 2025 il 100% dell’elettricità impiegata negli stabilimenti produttivi da fonti rinnovabili e ridurre le emissioni di CO2 del 25%. Nel percorso verso questo obiettivo AB InBev ha già portato a compimento alcune iniziative importanti, che vedono il coinvolgimento di un’azienda leader italiana come Enel Green Power. Enel Green Power è infatti il fornitore di energia eolica scelto nel 2017 per gli impianti produttivi di Budweiser in Oklahoma, i primi a produrre birra usando il 100% di energia rinnovabile.
L’ambizioso programma si svilupperà anche attraverso il contributo di un braccio operativo interamente dedicato all’innovazione: il 100+ Sustainability Accelerator, acceleratore appena costituito il cui compito sarà coinvolgere scienziati, tecnologi, imprenditori interessati a sviluppare e far crescere soluzioni innovative in linea con le 4 aree di intervento indicate da AB InBev come prioritarie.
Questo acceleratore si propone di risolvere 100+ sfide entro il 2025, sostenendo idee promettenti e tecnologie ad alto potenziale che diano forma a un’azienda in grado di continuare a produrre per i prossimi 100 anni e oltre. Alimentato grazie a ZX Ventures, incubatore, operatore e fondo globale di venture capital, il 100+ Sustainability Accelerator si occuperà di gestire boot camp a cadenza annuale in 9 mercati e organizzare programmi dedicati a un numero selezionato di imprenditori per testare soluzioni innovative e verificarne le opportunità di crescita e applicazione allargata.
“Il nostro impegno è contribuire a migliorare l’ambiente naturale e il benessere delle comunità, così da poter continuare per i prossimi 100 anni a produrre una bevanda ad altissimo contenuto di socializzazione come la birra. È quindi fondamentale per noi poter contare sulla disponibilità di ingredienti naturali e acqua pulita”, ha commentato Richard White. “La nostra tabella di marcia sostenibile prevede di inglobare progressivamente e allineare ai nostri obiettivi l’intera supply chain, dalle aziende agricole che ci forniscono gli ingredienti di base fino ai produttori di packaging delle nostre birre. Come più grande produttore al mondo di birra siamo nella situazione ideale per affrontare sfide globali, creando un impatto reale nei contesti locali dove produciamo grazie ai programmi implementati. Benché AB InBev sia attiva a livello mondiale, è chiaro che le sfide con cui ci misuriamo sono enormi: è per questo che siamo fortemente impegnati a identificare partnership che ci aiutino a raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati. Anche lavorare con 200.000 talenti nel mondo, i nostri dipendenti, genera un contributo: significa educarli e diffondere la nostra cultura della sostenibilità in modo pervasivo. Altrettanto vale per gli impegni che i nostri marchi assumono e che sono veicolo di cambiamento positivo. È per questo motivo che, proprio come è accaduto per il decennio appena concluso, siamo confidenti che i nostri obiettivi di sostenibilità 2025 saranno raggiunti”.
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