pubblici esercizi
22 Giugno 2018È stato un contratto sofferto, firmato dopo otto mesi e quattro anni dalla scadenza del precedente. È nuovo perché raggruppa tutto il sistema della ristorazione, del turismo e dell’intrattenimento, rappresentato al 99 per cento. Sostituisce integralmente il precedente firmato con albergatori e agenzie di viaggi”. Così esordisce Silvio Moretti, Direttore dell’Area Relazioni sindacali, previdenziali e formazione di Fipe. E traspare tutta la fatica ma, anche, la soddisfazione per avere fatto qualcosa di importante. Perché la Federazione è tra i principali fautori di un accordo innovativo. “Questo contratto dal punto di vista strategico vuole essere un punto di partenza e gettare le basi per un nuovo sistema di sostenibilità nel pubblico esercizio, che richiede professionalità adeguate. Ormai tutti pensano di poter svolgere l’attività di somministrazione, ma sono necessarie competenze sia imprenditoriali sia di chi opera all’interno. Ma pensiamo anche che questo contratto possa dare una spinta all’attrattività del settore, che spesso, con l’eccezione della cucina che vive del magico riflesso dei media, per gli altri ambiti è considerato da parte di chi entra un mercato di serie B, o di passaggio”.
FLESSIBILITÀ NECESSARIA
L’elemento di novità più importante introdotto è la flessibilità “che consente di fare quel recupero di competitività del quale le aziende hanno bisogno”. Cambieranno i rapporti tra datore di lavoro e dipendente? “Anche se uno degli obiettivi su cui si è trovato un consenso è stata la volontà di garantire maggiore produttività alle imprese, abbiamo messo le mani in tasca aumentando di 100 euro la retribuzione. C’è la volontà di allargare i ricavi, che servono per investire in un’offerta migliore, ma anche per remunerare il lavoratore. Quindi questa flessibilità che abbiamo richiesto genererà un vantaggio, magari non immediatissimo, anche a favore del lavoratore che comunque è un elemento indispensabile nell’impresa. Nelle nostre attività il titolare è uno che lavora con i dipendenti, conosce i problemi e sa valutare meriti e ricompense”.
I NUMERI DEL CONTRATTO
A chi si applica: oltre un milione di addetti, il 99% del mondo della ristorazione (ristoranti, trattorie, pizzerie, pub, mense scolastiche ospedaliere e aziendali, grandi aziende della ristorazione commerciale multi localizzata, imprese della ristorazione collettiva, cooperative della ristorazione) e bar, stabilimenti balneari, discoteche, sale giochi.
• imprese che operano nel settore: più di 300.000
• fatturato complessivo: oltre 80 miliardi di euro
• durata del nuovo contratto: quattro anni (dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2021)
• scadenza contratto precedente: 20 febbraio 2010
LE NOVITÀ IN PILLOLE
Il nuovo contratto nazionale di lavoro per i lavoratori dei Pubblici Esercizi è stato sottoscritto da Fipe, Angem, Legacoop Produzione e Servizi, e Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs UIL.
Orario di lavoro
Le aziende possono utilizzare una flessibilità dell’orario di lavoro sino al limite di 48 ore settimanali per un periodo massimo di 20 settimane, e poi in altrettanti periodi ci sarà una pari riduzione dell’orario di lavoro. L’ora di straordinario scatta alla quarantanovesima ora.
Forme contrattuali flessibili
Sono recepite le norme che riguardano il mercato del lavoro post 2010.
L’apprendistato Torna uno strumento un po’ calato a seguito dei crediti agevolati date alle imprese dal governo Renzi che hanno consentito di assumere con contratti a tempo determinato più favorevoli rispetto all’apprendistato.
I contratti a termine Il lavoratore che viene assunto con un contratto a tempo determinato, l’anno successivo - se vuole ripetere quella esperienza - può manifestare l’interesse e ha un diritto prelazione.
I part time weekend di 8 ore concentrati soltanto nel fine settimana in genere vengono utilizzati da studenti lavoratori.
Scatti di anzianità
Gli scatti di anzianità che avevano una cadenza triennale sono stati portati a quattro anni, tranne che per lo scatto che era in corso di maturazione, e l’importo non inciderà più nel calcolo della quattordicesima e del trattamento di fine rapporto.
Lotta al dumping contrattuale
Dal 1° febbraio 2018 a carico delle aziende è previsto un contributo di 11 euro mensili per lavoratore, per dodici mensilità e di 12 euro dal 1° gennaio 2019.
100 euro in più ma senza pregresso
L’aumento di 100 euro al quarto livello riparametrato per gli alti livelli con 5 decorrenze. Per la prima volta non si è pagata nulla per il periodo di vacanza contrattuale.
GLI STEP DELL’AUMENTO SALARIALE
L’aumento salariale (non assorbibile) è distribuito con le seguenti decorrenze:
– € 25,00: 1° gennaio 2018;
– € 20,00: 1° gennaio 2019;
– € 20,00: 1° febbraio 2020;
– € 15,00: 1° marzo 2021;
– € 20,00: 1° dicembre 2021.
• Dal 1.02.2018 il contributo a favore dell’assistenza sanitaria integrativa è incrementato di 1 € e dal 1.01.2019 di un ulteriore 1 €, a carico del datore di lavoro.
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A cura di Matteo Cioffi
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