11 Giugno 2019
La manovra economica è legge. E nella sua formulazione definitiva introduce, all’ultimo momento, una serie di misure aggiuntive per il mercato dei giochi pubblici (rispetto a quelle che avevamo già anticipato e introdotto nel numero precedente) che vanno a modificare tutti i segmenti del settore. In particolare, nel testo di manovra sul bilancio di previsione per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021, in vigore dallo scorso primo gennaio, in merito al settore del gioco, si prevede l’aumento del Preu sulle slot di 1,35 punti percentuali, ma con il payout che viene ridotto di 2 punti, passando dunque al 68% delle giocate. Mentre per le Vlt, ovvero gli apparecchi comma 6b del Tulps, l’aumento del prelievo è dell’1,25%, e la diminuzione del payout dell’1%, passando quindi dall’85% all’84% delle giocate.
La legge prevede l’aumento del prelievo anche per gli altri giochi: per le scommesse a quota fissa su rete fisica (eccetto quelle ippiche), la tassazione diventa del 20%, e del 24% per quelle online. Per gli altri giochi in rete (cioè quelli di abilità e il bingo), la nuova aliquota sarà pari al 25% delle giocate. Per le scommesse virtuali l’aliquota è del 22%.
Sono diventate legge anche le proroghe delle concessioni per scommesse, bingo e SuperEnalotto e il rinvio al 2020 dell’arrivo delle cosiddette “Awp da remoto”, ovvero, la nuova generazione di apparecchi che era stata disciplinata dalla vecchia Legge di Stabilità per il 2016 e più volte rimandata, a data da destinarsi. Tra le novità più interessanti, tuttavia, c’è anche la riforma del gioco del Totocalcio, che interessa da vicino esercenti e ricevitori, che potrebbero ritrovarsi un gioco “nuovo” e ulteriore da proporre ai propri clienti. E a proposito di ricevitori: è stata sventata per un soffio la misura che prevedeva un rincaro anche degli aggi per i concessionari di lotto e lotterie che era stata inizialmente prevista dal governo salvo poi essere stata stracciata nella versione definitiva del testo di legge.
Per gli apparecchi da intrattenimento, dunque, il prelievo erariale è già salito al 20,6%, ma gli operatori hanno la possibilità di intervenire sulla percentuale di vincita, diminuendola di due punti, e cioè portandola fino al 68%. Questo però è possibile solo sostituendo le attuali macchine in circolazione con una nuova generazione di slot, che devo però essere prodotta, omologata e distribuita sul mercato, vista l’impossibilità di intervenire direttamente sulle macchine esistenti. Ecco quindi che non si potranno trovare le nuove macchine con payout al 68% nei locali prima della prossima primavera. A scapito delle entrate degli operatori (gestori ed esercenti) che nel frattempo pagheranno comunque l’aliquota maggiorata. Bisogna inoltre considerare che la sostituzione degli apparecchi dei locali sarà comunque condizionata e in parte compromessa dalla scarsa disponibilità di nulla osta dovuta al limite imposto dal legislatore con la legge di stabilità 2016 ma anche – e soprattutto – dall’esistenza di molte norme regionali che limitano o vietano le nuove istallazioni. Da notare, infine, che a partire dal 2020 sono previste altre disposizioni per le new slot che imporrebbero un’ulteriore sostituzione degli apparecchi presenti nei locali. Il decreto dignità aveva infatti già previsto che “Dal 1° gennaio 2020 l’accesso agli apparecchi di intrattenimento (slot e vlt, ndr) è consentito esclusivamente mediante l’utilizzo della tessera sanitaria al fine di impedire l’accesso ai giochi da parte dei minori” con gli apparecchi “privi di meccanismi idonei a impedire ai minori di età l’accesso al gioco devono essere rimossi dagli esercizi”.
LE MISURE PER LE SLOT
Con l’approvazione della Manovra di bilancio per il 2019, e tenendo conto delle precedenti disposizioni già in vigore per effetto del decreto Dignità, le aliquote del Prelievo erariale unico applicate agli apparecchi diventano le seguenti:
L’ALIQUOTA SULLE VLT
Analogo il discorso per le Vlt. Qui le aliquote del Preu attuali, dopo l’incremento dovuto alla Manovra diventano:
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A cura di Matteo Cioffi
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