caffè
09 Maggio 2014La distribuzione automatica italiana segna anche nel 2013 un andamento positivo, a dimostrazione di come il canale sia in grado di offrire risposte concrete al mercato e ai consumatori anche in questi anni di recessione profonda. Le rilevazioni di Confida, Associazione Italiana Distribuzione Automatica, rilasciano infatti una fotografia positiva: oltre 2.600.000.000 di euro di fatturato e una crescita intorno all’1% rispetto all’anno precedente per un settore che occupa più di 30 mila addetti suddivisi nella filiera tra chi produce le macchine, i sistemi di pagamento, prodotti e accessori e le imprese che installano e gestiscono le apparecchiature presso l’utenza. E proprio queste ultime nel 2013 hanno fatto da traino per l’intero comparto e che, nonostante l’inevitabile calo delle consumazioni (-1,14%) sono state in grado di recuperare in fatturato (+1,09%).
Il prodotto più venduto attraverso i distributori automatici rimane il caffè che, insieme alle altre bevande calde, ha visto crescere i propri consumi anche nel 2013 (+2,19%). Nel comparto degli snack, sostanzialmente stabili nel complesso, si registra invece uno spostamento dei consumi a favore dell’offerta salata rispetto a quella dolce.
Solo la scommessa sulla qualità di prodotti e servizi, e il suo riconoscimento da parte del consumatore hanno però permesso di compensare il calo delle erogazioni effettuate attraverso i distributori automatici con un miglior posizionamento di prezzo, mediamente attestato in un +2,26%. Tutto ciò non solo in una congiuntura particolarmente difficile, ma a fronte di una stretta creditizia che, almeno per l’80% delle imprese, è penalizzante.
In un contesto complessivamente positivo va tuttavia segnalata la diversa situazione nella componente industriale della filiera del vending (produttori di macchine), che, anche nel 2013 ha manifestato segnali di sofferenza (-6% del fatturato e occupazione in calo).
«Il vending è un settore che tiene solo grazie alle risorse interne del sistema. È però sempre più difficile investire in un contesto economico che si complica giorno per giorno. Per un vero rilancio di tutta la filiera è necessario un sostegno alle imprese che faccia leva su una agevolazione agli investimenti e un più agevole accesso al credito che le nostre aziende nei numeri dimostrano di meritare». Afferma Lucio Pinetti, presidente di Confida.
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