28 Settembre 2015
Presentato il Memorandum d’intesa che invita gli addetti ai lavori e soprattutto i giornalisti del settore agroambiente e food a favorire la conoscenza e l’approfondimento dei contenuti presentati a Expo 2015 promuovendo e valorizzando le eccellenze alimentari, gastronomiche, turistiche e ambientali dei territori. La stampa specializzata ha il dovere di fare informazione in modo corretto e di impegnarsi a denunciare le distorsioni che minacciano il sistema come le alterazioni, le contraffazioni e le truffe alimentari con particolare riferimento all’Italian Sounding*.
I giornalisti si schierano a favore di una educazione alimentare che tenga conto di tutti gli aspetti legati al cibo (economici, fisiologici, nutrizionali, sociali, antropologici, geografici) impegnandosi nella diffusione della consapevolezza dei benefici di una alimentazione sana, con l’indicazione di modelli di vita all’insegna della sostenibilità energetica e di modalità utili ad evitare lo spreco di cibo e di risorse.
Ogni anno 1,3 miliardi di tonnellate di cibo prodotto per il consumo umano sono sprecati o si
perdono nella filiera alimentare e più di 5 milioni di ettari di forte scompaiono con un grave danno
alla biodiversità (Carta di Milano). Gli organismi di rappresentanza internazionali e nazionali dei giornalisti, insieme alle Istituzioni dei propri Paesi si impegnano a far crescere una generazione di giornalisti eticamente corretti, scientificamente documentati e impegnati nella costruzione di un’informazione in linea con gli obiettivi di Expo 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” e della comunità scientifica internazionale.
I giornalisti condividono l’invito presente nella Carta di Milano ad “avere cura e consapevolezza della natura del cibo di cui ci nutriamo, informandoci riguardo ai suoi ingredienti, alla loro origine e a come e dove è prodotto, al fine di compiere scelte responsabili considerando l’impatto della loro produzione sull’ambiente”.
Lotta alla contraffazione Con l’adesione a questo Memorandum chi fa informazione si impegna a considerare il cibo come un patrimonio culturale e in quanto tale difenderlo da contraffazioni e frodi, proteggerlo da inganni e politiche commerciali scorrette, valorizzarne origine e originalità con processi normativi trasparenti, organizzare momenti formativi per la stampa specializzata in modo possa disporre di elementi certi e aggiornati su dinamiche e criticità del sistema agroalimentare e nella produzione di alimenti.
In questo senso si auspica una rapida realizzazione di una struttura sovranazionale che raccolga le attività di informazione e analisi dei reati che interessano la filiera agro-alimentare e che rafforzi la cooperazione per il contrasto degli illeciti. I giornalisti, con l’obiettivo di rendere sempre più trasparente la tracciabilità della filiera alimentare, condividono la proposta di introduzione di una 'etichetta etica' per sostenere le produzioni agroalimentari che rispettano i diritti di lavoratori e consumatori: un protocollo volontario con il quale il produttore certifica che la coltivazione è stata fatta nel rispetto delle leggi, che le retribuzioni sono state corrisposte secondo contratto e che quel prodotto, oltre a essere di qualità, di origine certa e - nel caso - ottenuto da coltivazione biologica, è anche ‘buono da
pensare', cioè eticamente corretto. In questo contesto l’indicazione sul prodotto del prezzo d’origine consente di verificare se è posto in vendita sotto costo, con le conseguenze desumibili e, tra queste, l'idea che possa essere stato utilizzato il lavoro nero.
Più in generale questo Memorandum, riprendendo i concetti espressi dal Santo Padre nell’Enciclica “Laudato si’”, assume quali elementi fondanti i passaggi relativi al clima come bene comune. Tra questi, “Il clima è un bene comune, di tutti e per tutti. Esso, a livello globale, è un sistema
complesso in relazione con molte condizioni essenziali per la vita umana”; il crescente e urgente ricorso alle energie rinnovabili per attenuare le conseguenze derivanti dal “Modello di sviluppo basato sull’uso intensivo di combustibili fossili, che sta al centro del sistema energetico mondiale, molto inquinanti”; la promozione di un’economia che favorisca la diversificazione produttiva e la creatività imprenditoriale.
Per questo motivo i giornalisti che aderiscono a questo Memorandum si impegnano anche a rendere protagonista di articoli e servizi la grande varietà di sistemi alimentari agricoli e di piccola scala che continua a nutrire la maggior parte della popolazione mondiale, utilizzando una porzione ridotta del territorio e dell’acqua e producendo meno rifiuti, sia in piccoli appezzamenti agricoli e orti, sia nella caccia e nella raccolta di prodotti boschivi, sia nella pesca artigianale.
In totale sintonia con la Carta di Milano dei bambini, chi fa informazione in questo specifico settore si impegna a sensibilizzare i lettori riguardo all’esigenza di fare in modo che ci sia acqua buona per tutti e usarne solo la giusta quantità, senza sprecarla, perché nessuno dovrebbe soffrire mai la sete, a usare un oggetto più di una volta, fino a quando non è davvero da buttare, a riciclare, cioè fare la raccolta differenziata per trasformare ciò che buttiamo in qualcosa di nuovo. In questo quadro diventa fondamentale anche il dialogo con il mondo della scuola per contribuire a diffondere, a scuola e in famiglia, le regole per un’alimentazione buona, giusta nella quantità e che faccia bene alla salute oltre a intraprendere azioni volte a informare e educare chi prepara i pasti per i bambini riguardo al fatto che è importante mangiare sano, rispettando il valore del cibo e dello stare insieme a tavola, a casa come a scuola.
*(Dal Protocollo d’intesa sottoscritto il 1° aprile 2015 da Unaga, Padiglione Italia Expo 2015,
Regione Lombardia-Assessorati all’Agricoltura e all’Expo)
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