08 Dicembre 2015
Città murata con un castello medievale in ottimo stato di conservazione. Città natale del Giorgione, di cui si può vedere ancora l'antica casa e, in una cappella del neoclassico Duomo, ammirare la famosa Pala di inizio Cinquecento. Stiamo parlando di Castelfranco Veneto, poco più di 33 mila abitanti in provincia di Treviso, ricca anche di squisitezze enogastronomiche, dal Radicchio Variegato ai vini pregiati della Marca Trevigiana, tanto per citarne alcune. Ed è qui che, nel novembre 2014, viene inaugurata FerroWine: una enoteca e molto di più.
Oltre 1000 metri quadri di area dedicata alla vendita, salotto interno e caveau, scuola di bartending, sala degustazione di vino e food, due sale conferenza e un capiente parcheggio, FerroWine va al di là del tradizionale spazio vendita - oltre 1500 vini, più di 1500 spiriti e più di 350 birre - per divenire un luogo versatile, ambiente da vivere e frequentare dalla diversificata vocazione: momento di incontro, socializzazione, scambio tra appassionati da sempre e curiosi neofiti, all’insegna della cultura del food & beverage. Un laboratorio di esperienze sensoriali per conoscere nuovi sapori e nuovi prodotti. E una preziosa occasione di formazione, grazie allo staff interamente composto da sommelier professionisti: dalle lezioni base di approccio al vino, alla birra, agli spirits e alla degustazione del cibo, ai corsi per barman, lezioni di cucina, fino alla consulenza per aziende del Beverage, pubblici esercizi e attività commerciali.
Quanto al progetto, l’interno richiama il format biblioteca, con gli scaffali che ospitano le bottiglie proprio come dei libri, in un mix di rigorose geometrie e calore del materiale ligneo. Di particolare impatto scenico, poi, la scala a chiocciola che conduce al ballatoio che corre tutt’intorno alla parte superiore e le installazioni gabbiate, mega lampade che pendono dal soffitto.
All’esterno, ordinati volumi scanditi da colonne e alleggeriti da ampie parti vetrate, enfatizzate al calare del buio dalle luci provenienti dall’interno, in una seducente visione notturna. Due gli autori del progetto, entrambi padovani: l’arch. Luca Fanton, dello Studio Frasson & Fanton, progettazione edilizia, arredamento d’interni e design, a braccetto con l’eclettico designer Antonio Frasson, Maestro scenografo presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia; e l’arch. Bernardino Baesso, edilizia e urbanistica, architettura d’interni, design arredo.
Luci d’autore
Un ruolo decisamente protagonista, in questa realizzazione, è giocato dal fattore luce, componente costitutiva del progetto architettonico. E la scelta è caduta sulle soluzioni illuminotecniche di Linea Light, sintesi di tecnologia evoluta (Led), alto contenuto di design, sostenibilità ambientale e versatilità funzionale. Aspetto, quest’ultimo, decisamente rilevante nel caso che qui ci interessa, considerando i vari e differenti “momenti” da illuminare.
Questi, in sintesi, i prodotti impiegati, quasi tutti della collezione i-Lèd (un paio della famiglia Tràddel). Pound per l’illuminazione accento degli arredi perimetrali; Orbit, proiettori per sistema speciale curvo a luce diretta posto sopra le casse; Dave Pro 2, proiettori installati all’interno delle damigiane poste all’ingresso.
Per il piano interrato, negli spazi ospitanti Bollicine&Champagne, sono installati Quantum, Ribbon Strip e Pound. Luci di palpabile fascino anche per l’esterno: Stalk per le aiuole e i parcheggi, Vedette Lama per le colonne.
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A cura di Matteo Cioffi
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