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28 Gennaio 2016“Raccontare un prodotto è dargli vita: senza la narrazione un prodotto non esiste. Avete occasioni pedoclimatiche uniche in Sicilia. Prendete il caso del pomodoro: gli israeliani dicono che lo hanno inventato loro, ma poi sono dovuti venire a Pachino per farlo davvero buono”. Così Oscar Farinetti, patron di Eataly, ha “raccontato” la bontà del pomodoro di Pachino IGP ieri durante la nona edizione di Best In Sicily, manifestazione organizzata da Cronachedigusto.it che premia le eccellenze dell’accoglienza e dell’enogastronomia siciliana.
L’attività di promozione del Consorzio di Tutela Pomodoro di Pachino IGP aggiunge un nuovo tassello con la partecipazione alla manifestazione svoltasi a Catania, che è poi proseguita ieri facendo tappa direttamente nelle aziende che producono e confezionano “l’oro rosso” del sud est siciliano. “È un’occasione importante per il nostro Consorzio - spiega il presidente Sebastiano Fortunato - perché rappresenta un momento di visibilità non solo tra il grande pubblico, ma anche con la stampa specializzata e alcuni foodblogger. La nostra azione di promozione, infatti, si muove su più livelli perché la bontà del nostro prodotto trova ampio riscontro tra target diversi: dalla massaia che vuole portare a tavola il meglio, allo studente che non rinuncia a mangiare sano, per arrivare fino al foodies che sceglie gli ingredienti di qualità per piatti più ricercati”. La conferma del successo del pomodoro di Pachino IGP arriva anche dal vicepresidente Massimo Pavan, presente insieme all’altro vicepresidente Salvatore Dell’Arte e al direttore Salvatore Chiaramida, a Catania:” Il nostro prodotto, nonostante le condizioni di crisi che ne rendono più difficile il percorso commerciale, è tra le eccellenze della Sicilia la cui reputazione è oramai solida da tempo. Crediamo nelle azioni di promozione come informazione necessaria per ‘raccontare’ il prodotto, proprio come ci ha suggerito Farinetti - ha aggiunto Dell’Arte - specificandone le caratteristiche uniche che il territorio dona solo ai pomodori nati in questa parte di territorio siciliano”.
I dirigenti del Consorzio hanno accolto poi ieri in mattinata alcuni giornalisti e foodblogger, accompagnandoli presso le serre e i centri di confezionamento del prodotto e raccontando loro le varie tappe della filiera di produzione e di commercializzazione. La visita è stata anche l’occasione per spiegare perché il pomodoro di Pachino IGP ha delle caratteristiche sensoriali e nutritive che si distinguono rispetto a quelle delle altre varietà di pomodoro coltivate altrove, degustate poi durante il pranzo a base di tutte le varietà di Pomodoro di pachino Igp. “Abbiamo la fortuna - ha sottolineato il direttore Salvatore Chiaramida - di poter fare agricoltura in un posto unico al mondo, ma purtroppo i risultati non sempre sono all’altezza dell’impegno che mettiamo nell’attività che svolgiamo. Sicuramente occorrerebbe una maggiore unità di intenti tra i vari soggetti che compongono la filiera e soprattutto un’attenzione superiore da parte delle varie istituzioni”.
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A cura di Matteo Cioffi
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