pubblici esercizi
15 Aprile 2021Secondo l’Osservatorio dei commercialisti il settore ristoranti e alberghi dovrebbe perdere nel biennio 2020-21 38,5 miliardi di euro, -35% nel 2021. Già dal terzo trimetre però si stima un forte recupero
La buona notizia per il settore ristoranti e alberghi è che nel terzo trimestre di quest’anno si prevede un forte recupero, che in alcuni casi raggiunge il 90% dei livelli pre-Covid. E che il buon recupero dovrebbe proseguire anche nel quarto trimestre, anche se il settore alberghiero dovrebbe risentire ancora del calo degli arrivi dall’estero. La brutta notizia invece è che il settore ristoranti e alberghi brucia nel biennio 2020-21 oltre 38 miliardi di euro.
Sono queste due facce della stessa medaglia, ovvero le stime sull’impatto economico del Covid sul settore ristoranti-alberghi quantificate dall’Osservatorio redatto dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Cndcec) e dalla Fondazione nazionale dei commercialisti.
Secondo il report, che tiene conto sia dei dati congiunturali del settore del 2020, rilevati da Istat e Mef, sia delle proiezioni 2021, le oltre 74 mila società di capitali di questo comparto realizzerebbero complessivamente una perdita di 38,503 miliardi di euro, pari a circa la metà dell’intero settore. Il settore dell’alloggio registrerebbe un calo complessivo di 17,5 miliardi di euro, mentre quello della ristorazione una flessione di 21 miliardi di euro. Il 2021 si presenta però leggermente migliore del 2020 rispetto al 2019. Quest’anno, infatti, il fatturato complessivo delle società di capitali è previsto ridursi del -35% contro il -44,2% del 2020.
Il campione analizzato è formato da quasi 75 mila società con oltre 670 mila dipendenti e quasi 49 miliardi di fatturato a valori 2019. In termini di fatturato, le società di capitali esaminate in queste simulazioni coprono più del 50% dell’intero settore che presenta, sempre a valori 2019, un fatturato complessivo vicino ai 90 miliardi di euro con circa un milione e mezzo di occupati.
Cndcec e Fondazione nazionale dei commercialisti, per l’elaborazione delle stime, hanno ipotizzato una ripresa graduale e parziale del settore, a mano a mano che proseguirà il piano vaccinale e con indicatori sanitari che permetteranno la riapertura delle attività.
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