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24 Marzo 2023La cucina italiana è la candidatura ufficiale del governo italiano quale patrimonio culturale immateriale dell'umanità Unesco per il 2023. Quella che è stata definita "un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali che, senza gerarchie, la identificano e la connotano" dovrà ora affrontare l'iter di valutazione, in attesa del verdetto che arriverà entro dicembre 2025.
Nel dossier di candidatura ufficiale, la cucina Italian viene definita come un mosaico di tradizioni che riflette «la diversità bioculturale del paese» e si basa «sul comune denominatore di concepire il momento della preparazione e del consumo del pasto come occasione di condivisione e di confronto». Le parole della proposta che ora dovranno convincere l’Unesco sono state scritte da Pier Luigi Petrillo, professore della Luiss che già in passato aveva curato le candidature della dieta mediterranea e dei pizzaioli napoletani.
"La candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’umanità è la risposta a chi vuole imporre una dieta globale fondata su insetti e cibi sintetici senza alcun legame con il territorio, l’agricoltura locale, le tradizioni e la cultura», ha detto il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini. "Un annuncio che arriva con il record storico realizzato dalle esportazioni agroalimentari made in Italy nel mondo dove hanno raggiunto il valore di 60,7 miliardi anche sotto la spinta della domanda di italianità in cucina". Secondo la Confederazione nazionale dei coltivatori diretti l’iniziativa sarà utile "per valorizzare l’identità dell’agroalimentare nazionale" e fare "finalmente chiarezza sulle troppe mistificazioni che all’estero tolgono spazio di mercato ai prodotti originali".
“La candidatura della “Cucina Italiana” – ha aggiunto Lino Enrico Stoppani, Presidente FIPE-Confcommercio - è un segnale fortissimo dal punto di vista simbolico, riconoscendo il valore universale del patrimonio eno-gastronomico del nostro Paese, sia per la qualità insuperabile nella trasformazione del prodotto agro-alimentare italiano sia per il tessuto di competenze, professionalità e imprese che tale patrimonio incorpora materialmente. La nostra è una tradizione secolare che ha ricadute economiche e implicazioni culturali amplissime, identitarie e rappresentative delle diversità territoriali, delle stratificazioni storiche e delle caratterizzazioni sociali". Per FIPE, inoltre, questa candidatura rappresenta un importante riconoscimento in favore di tutte le operatrici e tutti gli operatori del settore della ristorazione che, nonostante le condizioni difficili dell’attuale momento storico, tutelano e rinnovano ogni giorno con passione e creatività il valore di questo patrimonio.
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A cura di Matteo Cioffi
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