vino
03 Luglio 2024
E’ stato pensato in onore del suo fondatore l’ultima new-entry di Toso. Con Reserv3 Brut Nature Pietro Toso la quarta generazione della famiglia produttrice anche di vini classici, vermouth e spirits, non lancia infatti solo il nuovo spumante ma anche il brand dedicato al nonno dei due fratelli Gianfranco e Pietro, e del cugino Massimo, oggi a capo dell'azienda.
«L’azienda è stata fondata nel 1910, quando i miei nonni si sono trasferiti a Santo Stefano Belbo, spostando poi la struttura a Cossano Belbo - spiega a Mixerplanet Gianfranco Toso - Il nonno, Pietro Toso, ha iniziato a fare spumanti, vini e ad imbottigliare, trasformando così l’azienda pensata all’inizio solo per il commercio, in produttrice di spumanti e vermouth».
SCELTO IL METODO CHARMAT
Creato attraverso il metodo Charmat e con le uve del Pinot Nero (75%), dello Chardonnay (20%) e del Pino Meunier (5%) del Nord Italia, lo Spumante fonde qualità al legame con il territorio e all'etica ambientale. Una lunga fermentazione e un bàtonnage di 6 mesi sui lieviti danno allo Spumante gli aromi generati dal processo naturale.
«Abbiamo deciso di lanciare questo prodotto basato su metodo Charmat, perché sul mercato sono pochi gli spumanti che utilizzano questa tecnica. - continua Toso - Abbiamo spumantizzato gli spumanti di alta qualità con il metodo Charmat, lasciandoli circa 6/8 mesi in un grosso recipiente a contatto con i lieviti».
Ciò che deriva da questo processo è uno spumante giallo paglierino brillante, dal perlage fine e resistente, e con fiori bianchi e frutta a polpa bianchi arricchiti dalle note della fermentazione e dai sentori sella crosta di pane e brioche, adatto per gli antipasti, per gli apertivi e per i piatti a base di pesci e crostacei.
FOCUS SU SOSTENIBILITA’ E COSTI
Non c’e’ solo il nuovo spumante tra le ultime notizie provenienti da casa Toso. Da tempo l’azienda ha deciso di puntare senza mezzi termini su una produzione orientata alla sostenibilità. Ne sono un esempio l’energia pulita ottenuta da tre impianti fotovoltaici, il calore prodotto attraverso biomasse e fossili non combustibili, le acque recuperate per il lavaggio esterno e la refrigerazione e, da ultimo, le navette elettriche utilizzate per lo stoccaggio in magazzino.
In primo piano, come per tutto il settore, anche la sfida legata alla crisi del vetro e del sughero. «Fortunatamente, il problema è rientrato da un anno a questa parte. Il grosso problema è stato l’aumento dei costi delle materie prima, dell’energia, del gas e del combustibile, che ha portato con sé l’aumento dei costi di tutto il resto - afferma il titolare -. I costi alti, e problemi derivati dal post covid, hanno comportato un aumento dei costi del vetro del 110%. Oggi il vetro è di nuovo disponibile, nonostante i prezzi cari».
COME SARA' LA VENDEMMIA 2024
A differenza della scorsa estate, che ha avuto come protagonisti il forte caldo e gli acquazzoni improvvisi, il clima degli ultimi mesi ha pero’ aiutato l’azienda per il periodo di vendemmia.
«Quest’anno finalmente abbiamo avuto le piogge. Nonostante i disastri naturali che ci spaventano, come la grandine, la vendemmia si prospetta molto buona, sarà molto in anticipo per le piogge e il caldo che non è stato eccessivo, ma sufficiente per far maturare bene le uve», conclude Toso.
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A cura di Matteo Cioffi
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