pubblici esercizi
29 Novembre 2016I locali storici italiani sono vittime della legge di bilancio? Questo l'allarme che lancia la Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi: in mancanza di politiche fiscali atte ad agevolare e preservare il settore dei pubblici esercizi, il numero di locali che hanno fatto la storia del nostro Paese e che stanno chiudendo i battenti a seguito di costi ormai insostenibili, è destinato a crescere in modo esponenziale.
Un esempio su tutti riguarda Firenze, che nel giro di pochi mesi ha visto abbassare le saracinesche di un simbolo cittadino quale l'Old England, seguito da librerie, cinema e botteghe storiche. Un numero destinato ad aumentare inesorabilmente se non verranno presi opportuni provvedimenti, come sottolinea Aldo Cursano, vicepresidente di Fipe e presidente di Fipe Toscana: "La nostra Federazione ha presentato tutta una serie di emendamenti alla legge di bilancio per inserire all'interno del provvedimento i locali storici e permettere loro di beneficiare degli importanti sconti fiscali (dal 50 al 65 - 70%) per ristrutturazioni ed efficientamento energetico e digitale. Le agevolazioni sono state confermate per gli alberghi, estese agli agriturismi e invece respinte per i ristoranti storici. La conseguenza è che i ristoranti storici continuano a cadere come birilli, una perdita per i centri, le città e l'Italia intera: questi locali, così come le antiche botteghe e i piccoli negozi rappresentano un vero patrimonio nazionale che va salvaguardato al pari di altri patrimoni culturali, bene di una comunità e di un Paese".
Secondo i dati della Fipe, la crescita poderosa dei take away e la contrazione dei bar sono fenomeni particolarmente intensi nei centri storici delle città. Qui i primi sono cresciuti del 42% (la ristorazione con servizio del 25%) ed i secondi sono diminuiti del 10%. A fronte di questo fenomeno Fipe vede come strategico e fondamentale far rientrare i locali storici nei benefici fiscali della legge di bilancio: "La Fipe è l'unica associazione che lavora per salvaguardare e rappresentare il mondo delle imprese - prosegue Cursano. La legge di bilancio avrebbe dovuto, nelle intenzioni originarie del Governo, rappresentare sostanzialmente e finanziariamente uno strumento fondamentale per ristrutturare, riarredare e dare un vero sostegno e prospettiva a questi locali che rappresentano l'anima e la memoria storica delle nostre città. Diverse amministrazioni locali stanno lavorando positivamente in questa direzione: ad esempio il sindaco di Firenze ha dichiarato di aver messo in bilancio un abbattimento dell'Imu per questa tipologia di locali, che pagano affitti da un minimo di 150mila euro ad un massimo di 700mila euro all'anno. Il Governo in parallelo, tra le tante priorità, non ha ritenuto di far rientrare le imprese storiche nei benefici fiscali, ma questo dovrà essere assolutamente fatto se si ha a cuore il futuro di questa testimonianza viva del nostro Paese. Quando questi luoghi spengono le luci e abbassano per sempre le saracinesche ha perso un'intera comunità".
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A cura di Matteo Cioffi
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