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19 Giugno 2018Professione bartender d'hotel: dal Park Hyatt di Milano prende il via l'era dei drink street style, sotto la guida di Oscar Quagliarini.
[caption id="attachment_146447" align="alignleft" width="300"] Il Carro[/caption]
Nuove tendenze nella mixability: anche i paludati cocktail bar degli hotel 5 stelle (finalmente) si rinnovano, proponendo un'immagine e un'offerta meno legate alla tradizione e più votate all'innovazione, se non addirittura alla provocazione. Precursore in questo senso è stato il Mandarin Bar & Bistrot del Mandarin Oriental Hotel di Milano, in linea con gli stilemi che caratterizzano l'immagine dei Mandarin Hotel in tutto il mondo. Ora arriva la svolta del Park Hyatt, sempre a Milano, in via Silvio Pellico 3, di cui il noto bartender Oscar Quagliarini ha curato la nuova cocktail list, dedicata ai tarocchi, rinnovato le divise del personale in stile streetwear e incrementato di due linee la bottiglieria.
[caption id="attachment_146448" align="alignright" width="300"] L'Arcano Senza Nome[/caption]
ll MIO bar & bistrò, inaugurato nel 2014 su progetto dell’architetto Flaviano Capriotti, diventa infatti MIO Lab, dove la cocktail list è rappresentata da un ideale mazzo di carte che ogni ospite deve interrogare. La prima tirata seleziona 12 arcani maggiori, interpretati nei disegni del fumettista Sergio Gerasi, mescolando all’iconografia tradizionale indizi che rimandano alla storia e agli ingredienti del cocktail. Ecco così che Il Matto rivela Gin Helsinky, liquore alla rosa Palent, lime, champagne; La Papessa Ketel one vodka, succo di melograno, lime, triple sec Giffard, velluto di limone allo zenzero Giffard; La Temperanza ci guida con Gina Tanqueray, essenza di pomodoro merenda Pachineat, acqua di cipolla di Giarratana Pachineat, aceto di mele, polvere di capperi; L’Eremita custodisce Gin Tanqueray e noci, tabacco capofila, vecchio Samperi, mio Sherry, gocce di salsa ponzu, miele…
E se Quagliarini non ha comunque trascurato i classici, sempre disponibili, la ricerca si è estesa anche al backstage, con la produzione di basi e materie prime in grado di fare la differenza: un esempio la creazione esclusiva del Q Bitter Park Hyatt Edition, un bitter meno amaricante a basso contenuto di genziana per sottolineare le note agrumate di arance amare, cedro e mandarino.
Tutto questo in un’atmosfera informale, che con la bella stagione si estende all’aperto nel dehors verde affacciato sulla Galleria Vittorio Emanuele II.
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A cura di Matteo Cioffi
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