caffè
02 Marzo 2021Pieno sostegno per la candidatura del Rito del Caffè Espresso Italiano a Patrimonio immateriale dell’Umanità presso l’Unesco. È questa la richiesta che accomuna gli appelli al Neoministro delle politiche Agricole, Stefano Patuanelli, dei principali attori protagonisti della filiera del caffè espresso. Parliamo del Consorzio di Tutela Del Caffè Espresso Italiano Tradizionale, del Comitato Italiano del Caffè di Unione Italiana Food,dello IEI - Istituto Espresso Italiano, di Fipe -Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, del Gruppo Italiano Torrefattori Caffè,dell’Associazione Caffè Trieste e del Consorzio Torrefattori delle Tre Venezie. Sostegno per una candidatura che proprio in queste ultime ore è stata promossa per l’ulteriore iscrizione ad un inventario istituzionale come richiesto da Unesco. Infatti, il Gruppo di Lavoro Unesco del Mipaaf ha espresso all'unanimità parere favorevole all'iscrizione del Rito (Arte) del caffè espresso italiano nell'Inventario nazionale del patrimonio agroalimentare italiano. Dunque una buona notizia in vista della valutazione della Commissione Nazionale Unesco, step decisivo nell’iter di candidatura.
Una richiesta unanime e accorata, che arriva in un momento di enorme difficoltà per tutto il paese che mai come ora ha bisogno di sentirsi Comunità, anche attraverso un riconoscimento che dia valore a un patrimonio di tutti gli Italiani, quel rito del caffè espresso che tanto è stato colpito dalle restrizioni imposte dalla terribile pandemia che stiamo vivendo.Non è un caso che, proprio durante le difficoltà, tutti gli attori che condividono questo elemento come Cultura Identitaria, si siano uniti per trovare nuovo slancio per un risultato che avrebbe il sapore della rinascita. Perché è di rinascita che la Cultura del caffè ha bisogno per recuperare la sua quotidianità. Tutti coloro che contribuiscono alla realizzazione di questo rituale con le loro competenze, sono stati colpiti in maniera spaventosa dalla crisi. Crisi evidentemente non solo economica, ma soprattutto sociale, caratterizzata dall’impossibilità di vivere a pieno la socialità insita nel nostro modo di vivere. Sostegno forte alla candidatura Unesco non solo dai protagonisti della filiera ma anche da parte dei consumatori stessi, che potranno continuare fino al 18 marzo a sostenere la candidatura lasciando sul sito www.ritodelcaffe.it una firma e un proprio contributo creativo che racconti un’esperienza personale legata al rito quotidiano per eccellenza, sotto forma di poesia, fotografia, racconto scritto o disegno.
“Quello del caffè espresso in Italia è molto più di un rito quotidiano - spiega Giorgio Caballini di Sassoferrato, Presidente del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale. Ci auguriamo che il Ministro Patuanelli possa dare ascolto ai nostri appelli per supportarci nel percorso verso il riconoscimento di Patrimonio immateriale dell’umanità. Mai come ora tutta la filiera e l’Italia unita da un rito condiviso dal Brennero a Lampedusa, ne hanno un grande bisogno!”.
“Tutti i giorni la stampa ricorda che l’Italia deve fare sistema e vedere tutti gli attori del comparto uniti da uno scopo comune è per tutti noi motivo di grande orgoglio - aggiunge Luigi Morello, Presidente dello IEI - Questa ritrovata compattezza ci fa sperare per una pronta ripresa. Confidiamo nell’appoggio delle Istituzioni competenti”.
“Quello del caffè espresso italiano è un rito che abbraccia tutta l’Italia, da Nord a Sud ed è importante sostenere iniziative capaci di valorizzare questo patrimonio straordinario - dichiara Mario Cerutti, Presidente del Comitato Italiano del Caffè di Unione Italiana Food. Ribadiamo il nostro supporto alla candidatura UNESCO perché di tale riconoscimento potrebbe beneficiare tutto il comparto caffè, duramente penalizzato dalle misure di contenimento della pandemia. Stiamo parlando di un settore strategico per tutta l'economia nazionale e che esporta nel mondo la cultura, i valori e la qualità del prodotto italiano”.
“Questa tremenda crisi sembra non avere fine, eppure abbiamo tutti un gran bisogno di tornare a vivere i bar come un luogo straordinario pur nella sua normalità - dichiara Alessandro Cavo, Consigliere Fipe-Confcommercio delegato della Federazione stessa all’interno del Consiglio Direttivo del CTCEIT. Il rito del caffè espresso fa certamente parte del patrimonio culturale e del capitale sociale comune d’Italia, e il suo riconoscimento di patrimonio immateriale dell’umanità potrebbe dare nuovo slancio a tutto il comparto, anche ai fini del rilancio turistico del Paese. Per questo confidiamo nel supporto del Ministro Patuanelli”.
“In qualità di Socio Fondatore del Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano, Il Gruppo Italiano Torrefattori Caffè, associazione esistente dal 1954 che conta attualmente 225 imprese del settore appartenenti a tutte le regioni d'Italia, sostiene da tempo e con forza il riconoscimento del rituale metodo di preparazione del Caffè Espresso Italiano quale Patrimonio Immateriale dell'Unesco. Confidiamo che il Ministro Patuanelli prenda a cuore tale iniziativa per un valido e concreto appoggio.” dichiara Il Presidente del Gruppo Italiano Torrefattori Caffè, Alessandro Bianchin.
"Da Trieste auspichiamo fortemente che l'Amministrazione Pubblica colga l'opportunità di confermare la paternità dell'Espresso Italiano che deriva, da un lato, dal genio e dall'ingegno di tutti gli operatori di questo settore che si impegnano con passione nel loro lavoro e, dall’altro, dall'amore che tutti gli italiani dimostrano ogni giorno con l'attaccamento al Rito della tazzina di caffè” aggiunge Fabrizio Polojaz, Presidente dell’Associazione Caffè Trieste.
“Il Consorzio dei Torrefattori delle Tre Venezie, auspica un riconoscimento mondiale del rito dell'espresso italiano di qualità, che riabbraccia tutta la popolazione da Nord a Sud. Rito che in un semplice gesto racchiude tecnologia, esperienza e tradizione di milioni di famiglie, che di generazione in generazione tramandano questo sapere per un risultato finale di piacevolezza ed aggregazione riconosciuto in tutto il mondo" conclude il Presidente del Consorzio Torrefattori delle Tre Venezie, Omar Zidarich.
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