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15 Marzo 2021La novità prevista dalla legge di Bilancio 2021 con effetto retroattivo
Boccata d’ossigeno per uno dei settori più colpiti dalla crisi pandemica, ovvero quello della ristorazione (bar, ristoranti) che ha dovuto limitare, per lunghi periodi, l’operatività alla sola consegna a domicilio (delivery) e all’asporto (takeaway).
Queste attività, finora qualificate come cessione di beni alimentari, prevedevano l’applicazione di aliquote diverse per ogni bene ceduto. E la stessa Agenzia delle Entrate, interpellata in proposito, aveva escluso che asporto e consegna a domicilio potessero essere assimilati, in termini di aliquota Iva applicabile, alla somministrazione.
La legge di bilancio 2021 cambia di fatto le carte in tavola: il comma 40 dell’art 1 prevede infatti l’aliquota del 10% per la cessione di pietanze pronte o piatti preparati al momento, ovvero che siano stati cotti, arrostiti, fritti o comunque in vista del consumo immediato, della consegna a domicilio o dell’asporto.
Nessun cambiamento invece per le bevande che continuano a essere assoggettate ad aliquote diverse, a seconda della tipologia di bevanda ceduta.
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A cura di Matteo Cioffi
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