pubblici esercizi
23 Aprile 2021L'ipotesi di innalzare il limite per l’applicazione dello sconto del 40% sulle accise dagli attuali 10000hl a 50000hl, andrebbe a scapito dei piccoli produttori.
Oltre il danno, la beffa, verrebbe proprio da dire.
Dopo tutto, si sa. Piove sempre sul bagnato. Al di là dei luoghi comuni, comunque, la realtà dei fatti è questa: dopo un anno deleterio per la birra artigianale, c’è il rischio di un’ulteriore batosta sul fronte normativo.
Pare infatti che in Parlamento saranno discussi provvedimenti finanziari non certo finalizzati a sostenere i ‘piccoli’. Al contrario, piuttosto. Si starebbe infatti ipotizzando di innalzare il limite per l’applicazione dello sconto del 40% sulle accise dagli attuali 10000hl a 50000hl.
Amaro e allarmato il commento di Vittorio Ferraris, direttore generale Unionbirrai: “Le notizie che ci giungono da Roma sono a dir poco preoccupanti. In quest’anno di pandemia i birrifici artigianali sono stati sistematicamente esclusi da ogni tipo di ristoro a causa dei meccanismi legislativi più disparati. In questo contesto drammatico ci viene confermato che gli unici provvedimenti di natura finanziaria relativi alla birra artigianale che verranno discussi in Parlamento, prevedono l’innalzamento del limite per l’applicazione dello sconto del 40% sulle accise dagli attuali 10000hl a 50000hl. Tale provvedimento prevede una dotazione finanziaria di 1 milione di euro e, per quanto di nostra conoscenza, riguarderebbe solo 8 birrifici italiani, ovvero meno del 1% dei produttori presenti sul territorio nazionale. Unionbirrai ha sempre sostenuto la necessità di avere uno sgravio sulle accise anche per i birrifici aventi produzione superiore a 10000hl, ma con una logica di progressività fiscale, che in questo provvedimento sarebbe totalmente assente. Un milione di euro di certo non risolleverebbe le sorti del nostro comparto, ma potrebbe essere una grande boccata di ossigeno per decine di piccole aziende produttrici. Distribuirli a pochi e grossi costituirebbe un messaggio tragico per tantissimi piccoli imprenditori.”
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A cura di Matteo Cioffi
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