pubblici esercizi
02 Agosto 2021Un’estate spesso funestata da intollerabili episodi di intemperanza. A tutela dei cittadini e dei pubblici esercizi le città si attrezzano con ordinanze e accordi territoriali, per contrastare la mala movida. Alcuni esempi da nord a sud della Penisola.
E attenzione, in discussione non ci sono solo le violazioni delle norme anti covid, ma, più in generale, la sicurezza e la vivibilità urbana lato sensu.
Anche perché spesso le intemperanze di alcuni avventori mettono a rischio non solo altri, più ligi, consumatori ma gli stessi pubblici esercizi.
Problemi non dissimili si sono registrati anche a Livorno nel quartiere Venezia e a Otranto dove è stata predisposta la chiusura di due locali del centro storico.
Con l’obiettivo di contenere le intemperanze ed evitare gli abusi, Salerno ha attivato un dispositivo interforze che vede il coordinamento tra la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza.
A Marina di Cecina, invece, per contrastare l’abuso di alcol da parte dei minori (specialmente) è state prevista la distribuzione da parte di volontari di alcol test gratuiti.
Chiare le motivazioni dell’ordinanza del sindaco di Ragusa Peppe Cassì: ‘dettare misure di sicurezza urbana’.
Da qui, il divieto, dalle 21 alle 7 di vendere alcolici, anche con i distributori automatici, in vetro o lattine e le limitazioni orarie per l’inquinamento acustico.
Su questa scia si colloca l’iniziativa promossa a Milano, di cui apprendiamo dall’edizione meneghina di Repubblica, e che vede in campo una moltitudine di attori: Comune, Epam, Confesercenti, Ats della città metropolitana, Università Bicocca, Associazione italiana sicurezza sussidiaria.
Già a giugno, infatti, il sindaco Sala aveva espresso preoccupazione per la piega presa da alcune serate milanesi.
Nasce, dunque, in questo contesto l’accordo sottoscritto fra Comune, associazioni dei commercianti e prefettura al fine di mettere in sicurezza le vie clou della movida, promuovendo tra l’altro anche una specifica formazione degli esercenti.
Inoltre, Palazzo Marino, prevede ove e quando necessaria, l’introduzione di limitazioni agli orari per l'asporto degli alcolici e del divieto di utilizzo di lattine e bottiglie in vetro.
E poi un tocco di creatività, che non gusta mai: il ricorso alla professionalità degli artisti di strada che propongano ai ragazzi un ‘divertimento responsabile’.
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A cura di Matteo Cioffi
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