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25 Maggio 2023Amato da tutti (o quasi), da condividere con gli altri e considerato sicuro, buono e sempre più innovativo e inclusivo. È questo, in estrema sintesi, il profilo del gelato confezionato (piace al 93% degli italiani) delineato dai risultati di un’indagine Bva-Doxa commissionata dall’Istituto del Gelato Italiano e somministrata a un campione di oltre 2mila persone.
Alimento simbolo delle giornate più calde, il gelato viene consumato in prevalenza nella stagione estiva: la quasi totalità degli italiani (il 98%) dichiara, infatti, di consumarlo in estate. Vero è, però, che si assiste a una parziale destagionalizzazione dei consumi: due italiani su tre lo consumano anche in primavera e quasi uno su tre perfino in inverno.
Ma qual è il momento della giornata in cui si consuma il gelato? Per due italiani su tre il momento migliore è la merenda del pomeriggio. Soprattutto per le donne (il 71% vs il 61%). Un italiano su due lo apprezza molto anche a fine cena (il 49%) o in serata (il 41%). Oltre il 10% dichiara di consumarlo invece come sostituto del pranzo o della cena. Anche in quest’ultimo caso, prevalgono le donne: il 17% a volte sostituisce il pasto serale col gelato.
TUTTI PAZZI PER IL CONO
Alla domanda “quali tipi di gelati confezionati preferisci?” gli italiani rispondono in modo inequivocabile: più della metà del campione, il 57%, sceglie il cono; al secondo posto troviamo poi le vaschette formato famiglia (il 41%). Oltre un italiano su tre dichiara di preferire lo stecco o il biscotto mentre le mini-porzioni sono indicate tra le preferenze da un italiano su 10.
Complice probabilmente anche la maggiore frequentazione delle proprie abitazioni data dalla pandemia, il luogo in cui si consuma prevalentemente il gelato confezionato è a casa: il 58% del campione dichiara di consumarlo prevalentemente tra le mura domestiche, contro un 18% che dichiara di mangiarlo per lo più al bar o passeggiando all’aperto.
Quanto ai vantaggi, su tutto gli italiani riconoscono al gelato confezionato la porzionatura, citata nelle risposte da un italiano su tre (il 33%). “Questo dato ci fa molto piacere – commenta Michelangelo Giampietro, Presidente dell'Istituto del Gelato Italiano, Medico dello Sport e Specialista in Scienza dell’Alimentazione – Perché il controllo della porzione, insieme alla lettura dell’etichetta del prodotto su cui vengono riportati tutti gli ingredienti, permette al consumatore di conoscere esattamente i valori nutrizionali assunti e la qualità dell’alimento”.
Inoltre, il 28% degli intervistati dice che il secondo vantaggio del gelato confezionato è che ovunque lo si acquisti ha sempre lo stesso gusto, riconoscibile e certo.
CONSERVANTI? NO, GRAZIE
La principale opinione errata relativa al gelato confezionato, che ha espresso ben l’81% degli italiani, è la convinzione che il gelato industriale contenga conservanti, dato che sale addirittura all’87% nella fascia fra i 18 e i 34 anni. Un numero che, seppure lentamente, sta calando se pensiamo che gli italiani che avevano questa opinione errata erano addirittura il 91% nel 2018, sempre su indagine Doxa.
“In realtà nel gelato confezionato non vengono mai utilizzati conservanti: il freddo stesso è il conservante naturale per eccellenza. Di conseguenza, diventa fondamentale il rigoroso rispetto della catena del freddo per mantenere le migliori qualità organolettiche del gelato – commenta Giovanna Rufo, Tecnologa Alimentare dell’Istituto del Gelato Italiano – Tra i luoghi comuni più difficili da estirpare troviamo anche la convinzione che i gelati contengano grassi idrogenati: ben il 71% del campione ne è convinto e anche questo è lontano dalla realtà. La parte «grassa» di questi alimenti è rappresentata dai grassi del latte o da olii e grassi vegetali. Quanto questi ultimi, grazie a un’iniziativa volontaria delle industrie produttrici di gelato, non vengono più impiegati gli idrogenati, che possono apportare acidi grassi trans, potenzialmente dannosi per il sistema circolatorio”.
SICUREZZA E INNOVAZIONE
Non ci sono dubbi sulla sicurezza: il 93% degli intervistati esprime fiducia verso l’ambiente produttivo, che ritiene igienicamente sicuro. Un dato rilevante, soprattutto in tempo di Covid, che sale addirittura alla quasi totalità (il 97%) degli intervistati della fascia di età 55-74.
Parlando di innovazione, il 60% degli italiani ritiene che ci sia più varietà e più possibilità di scelta rispetto a cinque anni fa. Dato che sale al 67% tra i 55-74 anni. Il 41% ritiene che siano formulati con ingredienti sempre più adeguati ai vari regimi alimentari. E il gusto preferito degli italiani? Un grande classico: con il 27% delle preferenze è senza dubbio il cioccolato, in tutte le sue declinazioni. Seguono pistacchio (per il 14%) e nocciola (per l'11%).
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A cura di Matteo Cioffi
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