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20 Marzo 2024Ha segnato una crescita di oltre il 10% il settore del banqueting & catering nel 2023, con un fatturato generale – comprensivo di somministrazione, servizi di logistica e allestimento – che ha oltrepassato i 2,2 miliardi di euro.
Cifre, queste, che raccontano di un vero e proprio boom per un comparto che coinvolge più di 14mila persone contrattualizzate a tempo indeterminato, e oltre 100mila addetti durante i periodi di maggiore attività.
Tali evidenze sono emerse in occasione dell’assemblea annuale di ANBC, l’Associazione Nazionale Banqueting & Catering del circuito FIPE Confcommercio, a Roma, dal titolo “R-Evolution: Aree di intervento e nuove prospettive per il settore banqueting e catering”.
Tra le principali sfide evidenziate durante l’assemblea ANBC, quella dell'importanza delle modifiche al CCNL, ovvero il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, e la necessità di contrastare qualsiasi forma di dumping contrattuale. ANBC, durante l’incontro, ha confermato il lavoro per giungere a una maggiore regolamentazione e riconoscimento delle professioni e competenze specifiche del settore. Altresì, si è evidenziata l’importanza del manifesto “La Responsabilità delle Scelte”, condiviso con FIPE, Federcongressi e ADSI (Associazione Dimore Storiche Italiane), con cui viene ribadito il valore imprescindibile della legalità e la lotta alla concorrenza sleale.
Un altro aspetto importante evidenziato è stato quello della sostenibilità, tema che vede l’Associazione del banqueting e catering impegnata attivamente nella sensibilizzazione di tutti gli associati verso l’adozione di pratiche più consapevoli e virtuose a favore del pianeta e dei suoi abitanti.
«Lavoro, sostenibilità, formazione e legalità sono le principali direttrici su cui concentrare il nostro impegno – ha dichiarato Paolo Capurro, Presidente di ANBC – Guardando al 2024, prevediamo una conferma del trend positivo, sostenuta dalla riduzione dell'inflazione e dalla stabilizzazione dei costi energetici. Il coinvolgimento nel processo del rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro segna un momento significativo per noi: da essere invisibili, adesso siamo seduti al tavolo delle trattative. Auspichiamo ora un maggiore riconoscimento dell’identità della nostra categoria rispetto agli altri segmenti della ristorazione al fine di rappresentare legittimamente le esigenze e aspirazioni dei nostri associati».
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