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07 Gennaio 2025

Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano: tutte le tendenze del 2025


Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano: tutte le tendenze del 2025


Iperpersonalizzazione, gastrodiplomacy e enoturismo multisensoriale. Sono queste alcune delle tendenze stilate dal Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano redatto da Roberta Garibaldi, docente all’Università di Bergamo e presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico.

Arrivato alla settima edizione, il Rapporto è supportato da Visit Emilia e Valdichiana Living, e ha il patrocinio di Federturismo, Fondazione Qualivita, Iter Vitis Les Chemins de la vigne en Europe, e la collaborazione dell’Università degli studi di Bergamo - Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere, Economics Living Lab e TheFork.

«Il turismo enogastronomico è il cuore pulsante di un viaggio che non si limita più a un luogo, ma abbraccia storie, identità e innovazione - spiega in una nota stampa Roberta Garibaldi-.  Il 2025 sarà l’anno in cui tradizione e tecnologia dialogheranno per creare esperienze sempre più immersive e sostenibili. Gli operatori non dovranno solo adattarsi, ma diventare protagonisti di un cambiamento che sta trasformando il modo in cui viviamo e raccontiamo il territorio».

I 10 TREND DEL 2025  


1) Esperienza da vivere in ogni viaggio

Per i turisti europei, il cibo è ormai parte integrante del viaggio, insieme alla natura e alla cultura. Questo trend invita i ristoratori a valorizzare prodotti locali e proporre esperienze che raccontino il territorio, integrandosi con ciò che i viaggiatori cercano in una destinazione.


2) Crescita delle mete minori e delle destinazioni rurali

ll turismo del 2025 punta sulle località meno conosciute: secondo Expedia, il 63% dei turisti globali pianifica di visitare destinazioni rurali o alternative, anche una ricerca di Booking.com conferma questa tendenza, con il 44% degli intervistati che evita di taggare questi luoghi sui social per prevenire l’overtourism. I motivi principali? La bellezza (11,2%) e la ricchezza culturale (10,3%) delle località, a cui si aggiunge il patrimonio enogastronomico (8,8%). Per l’Italia, dove il 48,1% degli arrivi stranieri nel 2023 si è concentrato in sole sei province (Venezia, Roma, Bolzano, Milano, Firenze e Verona), questa è un’occasione per promuovere un turismo più sostenibile e diffuso.


3) Enoturismo multiprodotto e multisensoriale

L'enoturismo sta evolvendo: alle tradizionali degustazioni e visite alle cantine si affiancano esperienze più coinvolgenti, come tour tematici, eventi speciali e attività che uniscono il vino alla scoperta del territorio, spesso con un forte aspetto multisensoriale. I giovani, in particolare la Generazione Z, sono attratti da esperienze più dinamiche e interattive, come trekking, vendemmia attiva e itinerari a tema vino. Questo si traduce nella proposta di offerte creative che combinano il vino con altri sensi, come eventi immersivi o abbinamenti unici che catturano l’attenzione di un pubblico sempre più esigente e alla ricerca di novità.


4) Iperpersonalizzazione

Il futuro dell’enoturismo passa per l'iper-personalizzazione. I viaggiatori di oggi non si accontentano più delle esperienze standard, ma cercano proposte che rispondano a esigenze specifiche e che uniscano diversi stimoli. Questo significa ripensare  le strategie, spostandosi dai criteri demografici a cluster comportamentali basati su desideri, abitudini e preferenze individuali, creando esperienze su misura, con offerte personalizzate che possano evolvere in tempo reale, rispecchiando valori e azioni del cliente.


5) Vivere gli eventi

Gli eventi stagionali e i fenomeni naturali, come l’aurora boreale, stanno diventando un richiamo per i turisti, che pianificano itinerari intorno a questi eventi, trasformandosi in occasioni di attrattività per le destinazioni enogastronomiche. Così, il turismo enogastronomico può sfruttare questo trend, combinando la bellezza naturale con la scoperta di cibi tipici locali: dai festival del tartufo alla vendemmia, passando per sagre e la raccolta delle olive. 


6) Scelta grazie a social e serie Tv

I social network hanno rivoluzionato il modo in cui le persone, soprattutto la Gen Z, scelgono destinazioni e esperienze. Instagram (70,2%), TikTok (48,9%) e YouTube (38,3%) sono i canali preferiti, mentre i Millenials continuano a preferire Facebook. Per le generazioni più adulte, i social sono affiancati da riviste e guide specializzate. Inoltre, le serie TV e i film alimentano il fenomeno del "set-jetting", spingendo i turisti a visitare località diventate famose grazie ai propri personaggi preferiti. Questo fenomeno rappresenta un’occasione di proporre esperienze enogastronomiche che richiamano luoghi e atmosfere viste sullo schermo, stimolando l'interesse di un pubblico sempre più curioso.


7) IA per costruire il viaggio

LIntelligenza Artificiale sta rivoluzionando il turismo enogastronomico, offrendo esperienze sempre più personalizzate grazie agli algoritmi con cui le piattaforme turistiche possono analizzare le preferenze individuali dei viaggiatori e suggerire itinerari su misura, tenendo conto di gusti, restrizioni alimentari e budget. I benefici includono l'ottimizzazione delle prenotazioni, l'edutainment con storytelling immersivi, una gestione più sostenibile dei flussi turistici, e una maggiore inclusività. Con questi strumenti, sarà anche più facile adattarsi alle esigenze dei clienti, migliorando l’esperienza complessiva e portando a un maggiore sviluppo professionale del settore.


8) Enogastronomia, valore aggiunto per la ricettività

Il settore del food & beverage nell’ospitalità si è evoluto, passando da costo operativo a  fonte di reddito. Oggi, il 40% degli hotel in Italia dispone di un ristorante interno, che genera mediamente il 28% del fatturato totale, con un valore complessivo di 3,5 miliardi di euro. I ristoranti stellati Michelin rappresentano il 40% del totale e sono ospitati in strutture alberghiere, dimostrando interesse verso l’alta ristorazione in hotel. Investire in food & beverage offre numerose opportunità di branding e diversificazione delle entrate, grazie a eventi, catering e una percezione migliorata dell’hotel. Inoltre, i ristoranti negli hotel stanno diventando veri e propri ambasciatori del territorio, con un’attenzione crescente all’uso di ingredienti locali, pratiche eco-friendly e al benessere, attraverso l’emergere dei longevity restaurant


9) Il paesaggio ritrovato

Il paesaggio sta diventando sempre più un fattore decisivo nella scelta delle destinazioni turistiche, in particolare per il turismo enogastronomico. Il 59,3% dei turisti ha dichiarato di scegliere le destinazioni anche per il piacere di godere dei paesaggi rurali, e il 55,3% lo considera un aspetto importante nella pianificazione di viaggi futuri. In Italia, tuttavia, l’abbandono delle aree rurali e delle attività agricole rappresenta una minaccia per gli equilibri che hanno reso queste zone attrattive, minacciando il lavoro di agricoltori, allevatori e pastori. Questo significa avere l’opportunità di sostenere e promuovere il paesaggio locale, utilizzando prodotti tipici e creando esperienze che celebrano e preservano queste risorse naturali.


10)  Gastrodiplomacy, il cibo per unire

La gastrodiplomazia si fonda sull'idea che il cibo sia una lingua universale, capace di superare le barriere linguistiche, culturali e politiche. Nei momenti di crisi, il cibo può essere utilizzato per ricordare che, nonostante le divisioni, esistono elementi comuni che uniscono i popoli.

Il “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano” è disponibile al seguente indirizzo: https://academy.robertagaribaldi.it/lp-download-rapporto-turismo-enogastronomico-2024

TAG: ROBERTA GARIBALDI,RAPPORTO TURISMO ENOGASTRONOMICO

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