bevande

07 Ottobre 2014

Bollicine mon amour, una passione infinita

di Luca Gardini


Bollicine mon amour, una passione infinita

Sì, lo confesso. Amo le bollicine, e non me ne voglia Maurizio Zanella, patron di una delle “maison” di riferimento in Franciacorta, se uso questo termine da lui bandito, perché secondo me continua, con semplicità, a rappresentare bene, soprattutto per il grande pubblico, una delle tipologie nei confronti delle quali è quasi impossibile non rimanere affascinati. Nel mio caso completamente innamorati. Certo, è un termine generico, che fa di tutta un erba un fascio in un universo dove è più che sacrosanto, e necessario, distinguere territori e metodi di produzione. Forse, da questo punto di vista, più che “bollicine”, è la parola “Spumante” a dover essere definitivamente messa in soffitta. Utile tanti anni fa, quando non esisteva un territorio di grande pregio come appunto la Franciacorta, ma non solo, e dove le nostre produzioni, indipendentemente dall’utilizzo della rifermentazione in bottiglia o quella in autoclave, venivano vendute in Italia e nel resto del mondo come prodotti, se non di serie B, certamente molto inferiori rispetto a sua maestà lo Champagne.

[caption id="attachment_21784" align="alignleft" width="265"]Luca Gardini Luca Gardini[/caption]

Oggi, per fortuna, le cose sono cambiate, ed è giusto chiamare con il nome del territorio produzioni di grande pregio e tipicità: è giusto che anche il grande pubblico impari, quindi, a chiedere un Franciacorta, un Trento, un Alta Langa, un Cruasé e via discorrendo. Ed è nostro compito, mio e di tutti quelli che si occupano di comunicazione nel mondo del vino, diffondere nozioni che valorizzano e identificano bene eccellenze di questo tipo.

Una visione differente

Però è indubbio che quel termine sia facile, semplice e ci metta quasi subito di buon umore. È un valore, un vantaggio, che altre tipologie non hanno. Molto è stato fatto e molto andrà ancora fatto in futuro, non solo per destagionalizzare il consumo di questi vini, ma anche per convincere anche i più ostinati, che le bollicine, metodo classico o Charmat, trovano il loro maggior compimento a tavola, spaziando da un disimpegnato aperitivo a preparazioni tra le più complesse che esistano. Molto deve essere fatto anche in questo senso, così come nell’approccio alla degustazione e al giudizio di questi vini. E proprio le bollicine sono tra gli argomenti che, dal mio punto di vista, andrebbero finalmente affrontati con una visione differente. Mi riferisco proprio al cosiddetto perlage che osserviamo nel bicchiere. È realmente così importante fossilizzare la nostra attenzione su quante bollicine ci siano nel nostro calice, per quanto tempo durano e di che grandezza sono? Per carità, se hanno le fattezze simili a quelle dell’acqua gassata qualche dubbio deve per forza sorgere, ma per tutto il resto? C’è per esempio chi pensa che dallo Charmat, a prescindere, non ci si debba aspettare molto da questo punto di vista.

La quantità delle bollicine

E già questo è un errore perché esistono vini rifermentati in autoclave, magari a lungo, che nulla hanno da invidiare a molti metodo classico. Ma al di là di questo, è proprio fuorviante credere che la bontà di vini di questo tipo si esaurisca durante l’ossessiva osservazione delle bollicine che si sprigionano nel bicchiere. Ancora qualche tempo fa mi è capitato, durante la presentazione di un vino di una nota maison francese di Champagne, ascoltare la domanda di un giornalista perplesso perché nel suo bicchiere c’erano poche bollicine. Così non va. A parte il fatto che una miriade di fattori possono incidere sulla diffusione o meno del perlage nel nostro bicchiere, tutti indipendenti dalla loro reale esistenza e qualità, è proprio un approccio di questo tipo che è errato. La grandezza o meno dell’anidride carbonica si analizza al palato. La sua diffusione in bocca, la sua dinamicità, la sua fusione con le altre componenti presenti nel vino, e soprattutto quella che a me piace chiamare “croccantezza” delle bollicine, vale a dire la loro capacità di rendere vivace e gradevole il sorso, sono i reali fattori che dobbiamo analizzare. Che piacevolezza possono donare bollicine di un bicchiere di metodo classico o Charmat, che magari continuano a sgorgare per minuti, se poi al palato violentano la lingua come una grattugia, senza alcuna consistenza e finezza? Se l’obiettivo è la quantità di bollicine nel bicchiere, meglio rivolgersi a bevande di altro tipo.

TAG: CAFFè DIEMME,GARDINI

Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:

Seguici su Facebook Seguici su Instagram

Oppure rimani sempre aggiornato sul mondo del fuori casa iscrivendoti alla nostra newsletter!

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

22/11/2024

Anche questa volta non mi ha deluso. Anzi, riesce a stupirmi e non poco, per la seconda volta. Sto parlando del “Torbageddon” l’evento giunto alla seconda edizione dedicato al whisky torbato,...

A cura di Sapo Matteucci

22/11/2024

Un progetto, firmato da Campari Academy, che promette di mostrare l'universo del bar da una nuova prospettiva. L'edizione inaugurale di Barmaster Hub, tenutasi lo scorso 18 novembre presso...

22/11/2024

https://mercatodeivini.it/Al via il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti FIVI, che si terrà a BolognaFiere dal 23 al 25 novembre. Giunto alla 13a edizione, l'evento riunirà più di 1.000...

21/11/2024

Una piattaforma che permette ai ristoratori di scegliere tra una gamma di imballaggi sostenibili, sia compostabili che realizzati in carta, cartone o plastica riciclata. È Deliveroo Packaging, ora...

 



Ottimizza la tua acqua e proteggi in modo ottimale le tue attrezzature per far crescere il tuo business in modo sostenibile. Dall'acqua dolce a quella dura, da quella calcarea a quella...


Una soluzione di filtrazione ad alte prestazioni in grado di soddisfare le esigenze principali nelle cucine professionali quando si parla di vapore e lavaggio. Si chiama BRITA...


Intelligente e interconnesso, capace di assicurare non solo una protezione ottimale delle macchine da caffè, ma anche una qualità costante in tazza e un servizio più efficiente. Sono i 'plus'...


Iscriviti alla newsletter!

I PIÙ LETTI

È andata all'amaro Amara la medaglia d'oro della Spirits Selection del Concours Mondial de Bruxelles: il riconoscimento, ottenuto a due anni di distanza da quello al World Liqueur Awards, è frutto...


I VIDEO CORSI







I LUNEDÌ DI MIXER

Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, co-founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, co-founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, co-founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante Osteria San...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, co-founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante Osteria San...


Si sente spesso dire che tra gli ingredienti fondamentali per il successo di un pubblico esercizio ce n’è uno non certo facile da reperire: l’esperienza. Se è così, allora Tripstillery va sul...



Quine srl

Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità

Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157

©2024 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della protezione dati: dpo@lswr.it
Privacy Policy

Top