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onentroneldibattitotraquanticritica-
noosostengonoilfenomenomediati-
codellacucina,inparticolarel’eccesso
di esposizionedi alcune grandi firme
del settore, da alcuni considerato un
male, perché proietta una immagine sbagliata
della professione, da altri, invece, valutato un
bene, per l’indottopositivochegenera a favore
di tutto il sistema eno-gastronomicodel Paese.
Iostoconisecondi,enonsoloperconvenienza
personale,perchécredochequestomovimento
stiasoprattuttoaccrescendovaloreeimmagine
al settore, anche se riconosco che con le Star
convivono tante altre diverse situazioni, anche
di grande criticità e difficoltà.
Il fenomeno mediatico, però, fa emergere una
nuova declinazione di cibo, che diventa non
solo la risposta ad un bisogno nutrizionale
dell’uomo o una sua gratificazione, quando
cioè al bisogno si aggiunge anche la ricerca
dell’eccellenza qualitativa, nellamateria prima
e nel modo di lavorarla e servirla, ma anche
entertainment o solo occasione di sano di-
vertimento.
E’ in atto, cioè, una evoluzione del concetto
di cucina, ovviamente nel senso lato del ter-
mine, e l’attenzione che raccoglie non è più
solo giustificata da un bisogno fisiologico, o
dalla curiosità e dalla voglia di conoscenza,
ma anche dal divertimento e dal benessere,
anche solo spirituale, che offre.
C’è certamente il rischio di sovraesposizione,
con il pericolo di disaffezione e di disinteresse
verso il comparto (l’eccesso di calcio in TV
insegna!), ma la tendenza se ben coltivata po-
trebbe premiare nuova cultura verso il cibo,
anche in termini di educazione, preparazione
e formazione generale sul tema.
Straordinaria poi la scelta di allargare la platea
ai bambini, che coltivano una passione che
nasce in casa, vicino ai genitori, che hanno
unanuovaopportunitàdieducazione,condivi-
dendo con i figli esperienze di vita quotidiana,
sulle quali fertilizzare caratteri e i valori sani
della famiglia, partendo dal rispetto del cibo,
a cui sono collegati i concetti di lavoro, di sa-
crificio, di festa, dello stare insieme, dai quali
poi derivano tanti altri valori sociali, anche le
attenzioni agli sprechi.
Lacucinaèstatapermoltegenerazionilastanza
più importante della casa, se non l’unica, dove
si consumavamo non solo i cibi, ma anche
relazioni affettive e sociali.
Aver riportato i bambini a condividere espe-
rienze di vita, a conoscere i sacrifici del lavoro,
a riscoprire la bellezze del fare, inventare, aiu-
tare, al piacere di preparare il cibo per gli altri
è un grande merito che va ascritto ai geniali
autori di queste trasmissioni di straordinario
e meritato successo.
Apprendere, divertendosi, favorisce l’assorbi-
mento dei valori, anche i più semplici, di cui
c’è grande bisogno.
Se poi queste trasmissioni alimenteranno an-
che un vivaio di bravi nuovi professionisti del
settore, avranno un altromerito, anche perché
gli orientamenti, le sensibilità, i mestieri e le
passioni si rafforzano nell’età giovanile.
Cordialmente.
Lino Enrico Stoppani
Cibo e divertimento
C’È IL RISCHIO DI
SOVRAESPOSIZIONE,
MA IL FENOMENO
DELLA CUCINA IN TV
SE BEN COLTIVATA
PREMIA UNA
NUOVA CULTURA
POSITIVA IN TERMINI
DI EDUCAZIONE,
PREPARAZIONE E
FORMAZIONE
Il punto
del presidente FIPE
MAGGIO 2014
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