Background Image
Table of Contents Table of Contents
Previous Page  6 / 132 Next Page
Basic version Information
Show Menu
Previous Page 6 / 132 Next Page
Page Background

S

i parla di Economia della Felicità che, in

parzialecontrapposizionealcapitalismo

e al consumismo, intende misurare la

gratificazione morale collegata a scelte

di natura imprenditoriale, affiancando

ai concetti di produttività, utilità, marginalità e

profitto, argomenti legati alla soddisfazione di

bisogni psicologici, relazionali, etici ed affettivi

dell’essere umano.

Un esempio a sostegno della teoria è il compor-

tamento di un Esercente che ha disinstallato dal

suo esercizio i Videogiochi, non per sfruttare gli

incentivi economici promossi per contrastare le

ludopatie, ma perché la gratificazione morale

che riceve nel contrastare un fenomeno sociale

diffuso, che potrebbe contagiare anche i suoi

clienti, è superiore al beneficio economico che

potrebbe ricavarne, invece, mantenendo in fun-

zione gli strumenti di gioco.

L’obiettivo, quindi, di questo Esercente non è la

massimizzazione del profitto d’impresa, ma il

raggiungimento del benessere dei suoi clienti,

che trasferisce gratificazioni diverse, evidente-

mentedi pari o superiore soddisfazione rispetto

alla componente economica.

Far bene il proprio lavoro, quindi, non ha solo

una spiegazione economica, ma risponde an-

che a fattori umani e morali che fertilizzano le

passioni e migliorano la Società.

L’Economia della Felicità, quindi, ricerca quelle

componenti che spingono una persona a far

bene una cosa, indipendentemente dal ritorno

economico che ne riceve.

Sembrano teorie o tendenze solo accademiche,

masevalutiamoilcomportamentodegliimpren-

ditori, dando peso e significato ai “valori” che

accompagnano molte scelte aziendali, consta-

tiamo che questa materia è più diffusa rispetto

alla sua reale percezione.

Parlare di felicità in momenti come questi, può

sembrare fuori luogo, imprenditorialmentepar-

lando; le preoccupazioni e i problemi che ap-

pesantiscono lagestionedelle imprese lasciano

poco spazio alle fantasie o alle interpretazioni

e il richiamo alla quotidianità dimostra, piut-

tosto, il prevalere di ben altri e contrapposti

sentimenti!

Se però vogliamo dare un “valore” alla costan-

za con la quale, ogni giorno, un imprenditore

apre la sua azienda, studia il mercato e il

comportamentodei suoi clienti,migliora i suoi

prodotti, si confronta con i suoi collaboratori,

combatte ogni tipo di problema, dobbiamo

convenire che esistono valori immateriali

che fortificano le persone e intervengono

nelle decisioni, che hanno anche un valore

economico.

Speriamo che il diffondersi dello studio di que-

sta complicata materia serva non solo a dare

logiche a scelte non sempre comprensibili dal

punto di vista economico, ma anche a favorire

la ricerca della felicità nelle sue tante declina-

zioni, utile a diffondere un clima di fiducia e di

ottimismo fondamentale nella vita anche del

bravo imprenditore, al pari della componente

rischio, che spesso, invece, angoscia.

I “soldi non sono tutto” recita una frequente bat-

tuta, spessoutilizzata per confortare oprendere

attodi situazioni complicate, cheprobabilmente

trovalasuaspiegazioneinevidentifondamentali,

non sempre correttamente valutati.

Cordialmente.

Lino Enrico Stoppani

L’Economia della Felicità

SI STA SVILUPPANDO

UNA NUOVA BRANCA

DELL’ECONOMIA,

CHE HA NEL PROF.

LEONARDOBECCHETTI

DELL’UNIVERSITÀ TOR

VERGATA DI ROMA

UN SUO AUTOREVOLE

ESPONENTE,

FINALIZZATA

ALLO STUDIO DEL

FENOMENO DELLA

FELICITÀ CHE NON

HA SOLO UNA

DECLINAZIONE

ECONOMICA

Il punto

del presidente FIPE

4

Mixer

NOVEMBRE 2014