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P

anorami violati da processioni di

gigantesche pale eoliche.

Incroci devastati da insensate ro-

tonde.

Campi nascosti da distese di pannelli

fotovoltaici.

Questi i prezzi che ci chiedono di pagare

per il “progresso“, ma almeno in questi casi

è possibile effettuare una ponderazione tra

costi ebenefici, quantomenoabreve termine.

Infatti tanto lepaleeolichequanto il fotovoltai-

co contribuiscono ad alleviare la dipendenza

energetica dall’estero del nostro Paese, e in

un momento di crisi già non è poco. Le ro-

tonde stradali, dal canto loro, aiutano a far

diminuire il numero degli incidenti stradali

nel nostro Paese e a far diminuire l’alto costo

sociale di tale sinistrosità.

Ma quello che sta accadendo nel settore della

somministrazione di alimenti e bevande non

trova una plausibile spiegazione.

Mi reco in uno dei bar più eleganti e di pre-

stigio: la buvette del Senato della Repubblica

e vedo sontuose zuccheriere – veri e propri

oggetti d’arte – ospitare bustine di zucchero:

che tristezza. Una legge approvata nell’Aula

adiacente ha imposto di offrire alla clientela

zucchero esclusivamente incartato o in ano-

nimi dosatori con la scusa di motivazioni

di ordine igienico sanitario mai dimostrate.

Addio alle zuccheriere ed alle diverse tipolo-

gie di zuccheri che ospitavano per la delizia

della clientela.

Ma non è finita qui!

Dai ristoranti di classe, insiemeallezuccherie-

re, sono sparite pure le oliere – anche queste

spesso oggetti di arte - poiché ben tre prov-

vedimenti di legge impongono di portare in

tavola il prodotto in bottiglia etichettata ed

addirittura non rabboccabile. E ciò con l’in-

credibilemotivazione di combattere le sofisti-

cazioni quasi fossero i ristoratori ad alterare

l’olioenon, comedimostrauna continua serie

di condanne, gli attori della filiera a monte.

Da ultimo, con la scusa di tutelare i beni

artistici e culturali, diversi Sovrintendenti

– anche sulla scorta di una pronuncia del

loro ministero – pretendono di sottoporre a

parere vincolante addirittura il rilascio ed il

rinnovo delle concessioni di suolo pubblico

per collocare semplici tavoli e sedie con la

conseguenza di veder sparire o ridurre for-

temente i dehors che tanto attirano i turisti

in visita nel nostro ex bel Paese.

Ma oltre al legislatore nazionale ci pensa an-

che il legislatore comunitarioa rendere lavita

difficile a chi lavora. Il 13 dicembre è entrato

invigore l’obbligo,previstodaunregolamento

comunitario, di indicare gli allergeni presenti

nei prodotti somministrati con le conseguenti

problematicità per chi deve confrontarsi con

normative estremamente tecniche e specia-

listiche. La Fipe con la sua opera a livello

comunitario ha evitato l’obbligo di indicare

tutti gli ingredienti presenti nei piatti ed ha

predisposto un programma per facilitare agli

operatori l’indicazione degli allergeni.

Questo è un elenco solo parziale delle vessa-

zioni che quotidianamente devono combat-

tere i pubblici esercizi e la loro associazione

di rappresentanza per colpa di una classe

politicache invecedipensareallosviluppodel

turismo fa di tutto per frapporre ostacoli alle

imprese che vogliono crescere ed investire.

Marcello Fiore

6

Mixer

DICEMBRE/GENNAIO 2015

La fine della bellezza

L’opinione

del direttore FIPE

NON SI FERMA

L’ELENCO DELLE

VESSAZIONI

QUOTIDIANE CHE I

PUBBLICI ESERCIZI

DEVONO COMBATTERE